La Grecia ritorna al centro dell’eurocrisi. Il primo ministro incaricato, Alexis Tsipras, sta cercando di formare una nuova maggioranza, compito quasi impossibile, sulla base di una riscrittura del Memorandum concordato con la Troika, Bce, Fmi ed Ue. Ieri pomeriggio, Tsipras, aveva detto di voler formare un governo di coalizione delle forze di sinistra del Paese per ottenere prima di tutto l’annullamento del Memorandum firmato dai precedenti governi greci con i creditori internazionali e l’abolizione di tutte le leggi contro i lavoratori varate dagli stessi esecutivi. L’annuncio del leader di Syriza ha scatenato una durissima reazione da parte della Germania, della Bce e dell’Unione Europea. Il presidente della Commissione, così come il membro tedesco dell’Eurotower Jörg Asmussen, hanno detto che non ci sono spazi per modificare il piano di tagli e nuove tasse concordati col precedente esecutivo tecnico per concedere nuovi prestiti internazionali alla Grecia, ormai impossibilitata a ricorrere ai mercati per finanziare le sue attività. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble è stato invece ancora più diretto, minacciando l’uscita dall’euro per il paese ellenico. “Se la Grecia decide di uscire dall’euro, non possiamo costringerla a restare. “Saranno loro a decidere se restare o no”. Quello che è certo, aggiunge Schäuble – è che la Grecia deve rispettare gli impegni presi con i creditori e realizzare le riforme promesse se intende rimanere nell’Eurozona.”Le tensioni fortissime tra Atene e Bruxelles hanno spinto verso l’alto lo spread, tornato sopra i 400 punti, e depresso i mercati. Lo spread tra i titoli decennali italiani e tedeschi dopo essere salito fino a 412 punti ha chiuso a 408 punti rispetto ai 391 punti di ieri.