Il sì di Obama ai matrimoni gay

giovedì, 10 maggio 2012

Ieri il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha finalmente chiarito la sua posizione sulle nozze omosessuali. L’inquilino della Casa Bianca, in un’intervista all’ABC, ha chiarito dopo anni di titubanze il suo pensiero sui matrimoni gay. “In passato avevo esitato sulle nozze omosessuali perche’ pensavo che le unioni civili fossero sufficienti”, ha detto il presidente americano. Ora, pero’, ha aggiunto, “penso che le coppie dello stesso sesso dovrebbero potersi sposare”. Obama ha ricordato di essere sempre stato chiarissimo sul fatto che “i gay e le lesbiche americani dovrebbero essere trattati correttamente ed equamente”. La svolta di Obama era stata anticipata dal suo Vice Presidente, Joe Biden, che si era definito “assolutamente a suo agio” con la prospettiva dell’uguaglianza delle coppie omosessuali in tema di matrimonio. Barack Obama è stato coraggioso, perchè il suo intervento è arrivato dopo che lo Stato che ospiterà la Convention democratica del 2012, North Carolina, aveva votato sì con una maggioranza molto netta al referendum che introduce il divieto di nozze gay in costituzione. La Carolina del Nord è uno Stato in bilico a novembre – cioè potrebbe essere vinto sia da Obama che dal suo avversario Mitt Romney – ma il leader democratico non si è spaventato, ed ha anzi voluto riassicurare la sua base elettorale su un tema molto sentito. Dopo anni di discussione il centrosinistra americano è quasi totalmente schierato a favore dell’uguaglianza delle coppie gay, un tema molto popolare tra i giovani e gli elettori più sensibili ai diritti civili, segmenti elettorali dove Obama è più forte. Le presidenziali del sei novembre si giocheranno sull’economia, ma Obama non può permettersi di avere una base elettorale demotivata, l’uguaglianza delle coppie omosessuali è uno dei temi che più scalda gli elettori democratici. Di fronte ad una destra che licenzia un portavoce di Romney perché gay, il presidente americano ha voluto rimarcare la netta alternativa che esiste tra di lui e il candidato repubblicano sull’uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini. A partire da New York negli scorsi mesi sempre più Stati americani hanno introdotto le nozze omosessuali, grazie all’intervento dei giudici, oppure a leggi o referendum promosse da democratici ed associazioni progressiste. Dopo anni di esitazione sul tema – nella sua piattaforma del 2008 Obama aveva detto sì alle unioni civili per i gay ma si era dichiaratato contrario ai matrimoni – il presidente ha voluto mandare un messaggio molto netto al suo elettorato di riferimento, e anche ai delusi della sua amministrazione. Dopo che nel 2004 Bush si era fatto rieleggere proponendo il divieto delle nozze gay da inserire come emendamento alla Costituzione, solo otto anni dopo un presidente americano si schiera dalla parte opposta, sapendo di poter contare su una consistente fetta di statunitensi, forse già  maggioranza come rilevano i sondaggi più recenti, favorevoli all’uguaglianza delle coppie omosessuali.

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