L’Avvoltoio, la destra e i suicidi

giovedì, 10 maggio 2012

Su questo blog mi capita spesso di criticare Mario Monti, ma voglio esprimergli tutta la mia piu’ convinta solidarieta’ per il modo bieco con cui la destra italiana, e i suoi giornali in particolare, gli scaglia addosso i suicidi di imprenditori e disoccupati. Oggi il professor Marzio Barbagli dimostra inoppugnabilmente che si tratta di una strumentalizzazione non suffragata da alcun dato reale d’aumento dei suicidi.

«Non c’è nessuna emergenza suicidi dovuta alla crisi economica». Il sociologo Marzio Barbagli la mette giù così, quasi brutalmente, con la sicurezza di chi ha in tasca le statistiche corrette. Epurate cioè da interpretazioni fuorvianti o da ondate emotive. I 38 suicidi tra piccoli imprenditori contati dalla Cgia di Mestre dall’inizio dell’anno ad oggi sono un dolore per le famiglie, ma «non rappresentano un’anomalia a fronte delle 1300 persone circa che nello stesso periodo si sono tolte la vita in Italia. I suicidi in questa categoria sociale c’erano anche negli anni passati, più o meno con la stessa frequenza». A sostegno del suo ragionamento, Barbagli porta i dati delle autorità sanitarie sulle cause di morte in Italia e in Grecia. Il tasso di suicidio nel nostro Paese nel 2009 era 6,6 – cioè 6,6 casi ogni 100 mila abitanti – per un totale di circa 3800 all’anno. In linea con gli anni precedenti. In Grecia nel 2009 il tasso era ancora più basso, intorno al 3,5. «E non ci sono evidenze scientifiche che provino un qualche aumento — sostiene Barbagli — Italia e Grecia sono i Paesi più aggrediti dalla crisi, ma anche quelli dove ci si suicida meno rispetto al resto d’Europa».

Quando i vari La Russa e Calderoli giravano a scrocco su aerei di Stato e negavano anche solo l’esistenza della crisi, l’apparato giornalistico al loro servizio li ossequiava servile. Ora rivolge a Monti un’accusa oscena (per la verita’ l’ha fatto anche Di Pietro, non a caso, a loro culturalmente affine). Si deve solo vergognare. Dedico a loro il titolo della canzone le cui parole furono scritte da Italo Calvino, riproposta da Fausto Amodei e Gualtiero Bertelli lunedì’ 7 maggio 2012 all’Infedele: L’Avvoltoio. Una dedica davvero appropriata, perche’ di veri e propri avvoltoi si tratta.

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