La Germania non vuole più la Grecia nell’euro

lunedì, 14 maggio 2012

La grande stampa tedesca si schiera per la fuoriuscita della Grecia dall’euro.  Der Spiegel, il più diffuso settimanale dell’area germanofona, titola il suo ultimo numero con un eloquente “Acropoli addio. Ecco perchè ora la Grecia deve abbandonare l’euro “. Il settimanale anseatico, che quando era stato fondato da Rudolf Augstein era schierato a sinistra, si è da tempo riposizionato su un’impostazione liberale in economia, ed ha appoggiato la politica europea di Angela Merkel durante la crisi dei debiti sovrani. Anche il giornale di riferimento della Cdu, Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha dedicato il suo approfondimento domenicale a quale sarebbe la migliore soluzione per la crisi greca, ospitando le  opinioni di alcuni economisti tedeschi che sostengono l’abbandono della moneta unica da parte del paese ellenico.

“L’economia greca non può più riprendersi ormai, e l’Europa deve prepararsi ad assistere finanziariamente il sistema creditizio ellenico. Le persone cercheranno di liberarsi dei titoli di debito governativi, e tutti andranno alla ricerca degli euro che ancora circoleranno, perché sarà l’unica moneta a garantire il mantenimento del valore del proprio risparmio. La stampa di questo tipo di obbligazione/moneta permetterebbe però di far nascere una sorta di valuta parallela, che alla lunga sostituirebbe l’euro.” Secondo Meyer, il capo economista di Deutsche Bank, questo tipo di intervento sarebbe l’equivalente di una catastrofe, “ma se la Grecia rimanesse nell’eurozona il collasso sarebbe completo, e i danni ancora superiori”.

Der Spiegel e Faz danno così copertura mediatica ai diktat del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble e dl presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che avevano intimato al nuovo, eventuale governo greco il rispetto del Memorandum, pena la cacciata dall’euro. Se la Grecia adottasse una nuova valuta i costi sociali ed economici sarebbero altissimi, ma come rimarca il capo economista di Deutsche Bank una simile soluzione sarebbe preferibile al completo collasso che attende il paese in caso di permanenza nell’eurozona. ” Solo con un’altra moneta la Grecia potrà recuperare competitività e ottenere avanzi di bilancio nel conto delle partite correnti, mentre se invece rimarrà ancora all’euro continuerà ad accumulare debito estero, così alimentando il proprio debito”. L’addio al paese ellenico avrebbe però un costo molto elevato per la Ue, perchè il Grexit, come viene chiamato a Bruxelles, costerebbe quasi 300 miliardi di euro. La Grecia dovrebbe essere assistita finanziariamente, per evitare il completo collasso del suo sistema creditizio nel caso di abbandono dell’euro. La stampa tedesca si schiera a favore del Grexit proprio mentre l’austerità di Angela Merkel e della Bce è stata bocciata tanto nei paesi che l’hanno subita, anche da “alleati” come Sarkozy in Francia, quanto in patria. La Cdu della Cancelliera ha conseguito ieri il suo peggior risultato della storia nel più importante Bundesland tedesco, il Nordreno-Vestfalia. Due  anni la Merkel aspettò proprio le elezioni renane per dare il suo sì al primo pacchetto di aiuti alla Grecia, un attendismo che non pagò visto che la Cdu perse già allora il controllo del NRW, anche se i rosso-verdi vinsero senza conquistare la maggioranza nel parlamentino di Düsseldorf. Dopo due anni di rigore  la sinistra ha allargato nettamente la sua maggioranza in Nordreno-Vestfalia, mentre la Merkel è affondata tra i fiumi Reno e Ruhr. La fuoriuscita dalla Grecia potrebbe essere l’ultima carta di salvezza per una Cancelliera sempre più isolata a livello europeo, e assai indebolita anche in patria.

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