Francia, la carica delle giovani ministre

martedì, 15 maggio 2012

Oggi François Hollande diventerà ufficialmente il settimo presidente della Repubblica francese. Domani è probabile che il nuovo inquilino dell’Eliseo nominerà il nuovo governo. Per il posto di primo ministro è sfida a due tra Jean-Marc Ayrault, attuale capogruppo socialista all’Assemblea Nazionale, e Martine Aubry. La leader socialista sarebbe la seconda donna all’Hôtel Matignon, dopo che già il maestro di Hollande François Mitterand aveva indicato come suo primo ministro Édith Cresson. Anche se il prossimo premier della Francia sarà un maschio – il favorito appare infatti Ayrault – il prossimo governo francese sarà composto per metà da donne, e molte dei nuovi ministri saranno molto giovani. Sono le cosiddette Hollandettes, già protagoniste in campagna elettorale, trentenni che avranno a breve un importante ruolo politico. Ecco il ritratto di alcune di loro tratto dal Corriere della Sera di oggi, nell’articolo firmato da Stefano Montefiori.

Aurélie Filippetti, 39 anni, figlia del minatore Angelo, destinata al ministero della Cultura qualora Martine Aubry passi a un altro dicastero (Interni o Giustizia). Parte importante dell’entourage di Hollande dall’inizio della sua candidatura, la Filippetti è salita spesso sul palco negli ultimi comizi della campagna elettorale assieme a Najat Belkacem, 35 anni, nata in Marocco in una famiglia con sette figli, portavoce prima di Ségolène Royal nel 2007 poi di Hollande a queste presidenziali. Fleur Pellerin, 38 anni, adottata a sei mesi di vita in Corea, iper-diplomata, è stata la consigliera per le questioni digitali di Hollande e potrebbe entrare nel governo o ottenere un ruolo importante come consulente all’Eliseo. La carica delle ragazze continua con la verde Cécile Duflot, 37 anni, che potrebbe ottenere il ministero dell’Ecologia.

Dopo il clamoroso successo di Hannelore Kraft in Germania e la primo ministro danese Helle Thorning-Schmidt la sinistra europea anche in Francia si affida alle donne, giovani e capaci, per rispondere all’Europa dell’Austerità di Angela Merkel. Quanta differenza con il nostro paese!

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