Il diario di Macao, secondo giorno

mercoledì, 16 maggio 2012

Qui piazza Macao. L’assemblea all’ombra della Torre Galfa di Milano si interroga sul domani. Dove andrà il movimento degli artisti milanesi, come porterà avanti i “tavoli” di lavoro, come terrà accesa la scintilla socio- politica che sembra essere la vera bandiera del movimento milanese?
“Occupiamo Galleria Vittorio Emanuele, li non piove, ci meritiamo il salotto buono della città!” propone Franz. E perché non le Colonne di San Lorenzo o Piazza Affari?
I Macao vogliono contagiare, non disperdersi, vogliono “continuare il progetto visionario che ha fatto transitare 10.000 persone, dal 5 maggio a oggi”, in via Galvani. Aspirano al bene comune, condivisibile, transitabile, non istituzionale ma neppure antagonista.
E se è vero che il vento a Milano è cambiato con Giuliano Pisapia, oggi i Macao lottano per non farsi spazzare via dalle raffiche improvvise,  declinando, per ora, l’ offerta dello spazio ex Ansaldo, in via Tortona. Convinti di poter aspirare a una libertà il più possibile vicina al cielo.

Paola Mordiglia

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