Alexis Tzipras, cominciamo a prenderlo sul serio

mercoledì, 16 maggio 2012

Syriza terrorizza il fronte dell’austerità. La Coalizione della Sinistra radicale guidata dal giovane Alexis Tzipras non si è resa disponibile ad un governo di coalizione con Nuova democrazia e Pasok, perché non voleva implementare il Memorandum della Troika, Bce, Fmi e Ue. Il rifiuto di Syriza non è stata isolato, e la paralisi ha portato il presidente della Grecia Papoulias a convocare nuove elezioni. Nei sondaggi il partito di Tzipras si trova in testa, con una forte tendenza verso la crescita. Il successo di Syriza deve spaventare chi ancora vuole la Grecia nell’euro? Un approfondimento di uno dei più autorevoli settimanali tedeschi, Die Zeit, sostiene il contrario. Nell’articolo scritto da un collaboratore greco del periodico di Amburgo, Zacharias Zacharakis, viene evidenziato come la Grecia, in caso di ripudio del debito, non avrebbe al momento possibilità di finanziarsi. “Il paese non ha un avanzo primario, perché le sue spese superano ancora le entrate, e di conseguenza le politiche di risparmio dovranno continuare, al di là di quanto viene dichiarato in questo momento”. Il sistema bancario greco viene tenuto in vita grazie ai finanziamenti della Bce, e il paese ellenico non pagasse i suoi debiti l’Eurotower staccherebbe immediatamente la spina, determinando il collasso della gran parte degli istituti finanziari. Nel programma di Syriza è prevista la nazionalizzazione delle banche, ma questa potrebbe funzionare solo se la Grecia poi potesse stampare la propria moneta, rifornendo così di liquidità il proprio sistema di creditizio. Die Zeit evidenzia dunque come il vero scopo della sinistra radicale ellenica, soprattutto in caso di vittoria elettorale, sia una profonda revisione del Memorandum fissato dalla Troika con il governo Papademos. Gli esponenti di Syriza evidenziano, in un’intervista a Der Spiegel, come al momento i finanziamenti ricevuti dal paese non vadano al popolo greco, ma servano solo a pagare i creditori, e come  l’Europa abbia bisogno di una svolta politica che metta l’uomo, e non le élites economiche, al centro dell’agenda delle istituzioni comunitarie. Al netto della retorica, evidenzia Zacharakis su Die Zeit, Syriza non vincerà da sola le elezioni, e per formare un governo avrà bisogno di allearsi con forze più europeiste come il Pasok. Un cambiamento della posizione della Ue rispetto al programma di austerità è però necessaria, e François Hollande potrebbe essere l’ultima speranza della Grecia, come rimarca Der Spiegel.

L’ultima speranza si basa ora su François Hollande, insediatosi all’Eliseo solo ieri. I greci ritengono che il nuovo presidente francese si impegni per un nuovo corso dell’eurozona, ponendo fine all’austerità. Anche la sconfitta della Cdu di Angela Merkel in Nordreno-Vestafalia fa sperare i politici ellenici in un cambio di politica della Cancelliera. Il leader di Syriza Akexis Tsipras ha appena scritto una lettera a Hollande, per evidenziare come il nuovo presidente della Francia possa aiutare a risolvere il dramma greco.

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