Saranno 100 strumenti degli studenti del Conservatorio di Milano, dalle ore 20 in via Galvani, ad animare la terza serata in strada di Macao.
Nell’occupazione permanente ai piedi della Torre Galfa il palco è quasi pronto, le tende, dove hanno passato la notte in cinquanta, sono sistemate davanti al furgoncino degli Hacker. il tavolo degli architetti progetta “la città che si sposta”, davanti al cartello creatività alcune ragazze dipingono.
L’assessore Stefano Boeri ha promesso di prodigarsi per ritardare lo sgombero del suolo pubblico, in cambio il collettivo si rifiuta di incontrare domani l’ammonistrazione comunale davanti allo spazio ex Ansaldo di via tortona: ” Se vogliono, vengono qui”, spiega Alessandro. Linea dura, quindi, per i lavoratori dell’arte che, quando non sono in assemblea, esprimono scintille di creatività, s’ interrogano sulla distribuzione degli spazi e tracannano caffè, perché in fondo protestare stanca, e loro non mollano da sabato 5 maggio.
La città? pare solidale. Una signora scarica da una smart che più milanese non si può: coperte, acqua, biscotti, risme di carta. Passa stasera per il concerto? Le chiede una testa di dreads.
Magari sul tardi, risponde. Pare infatti che, da Piazza Affari, anche il tango illegal stanotte si sposti qui.
Il diario di Macao, terzo giorno
giovedì, 17 maggio 2012
Si parla di: Conservatorio di Milano, Giuliano Pisapia, Macao, Salvatore Ligresti, Stefano Boeri, Torra Galfa, Via Galvani