“Democrazia contro la dittatura del debito”

sabato, 19 maggio 2012

La nostra società contemporanea basata su tantissimi debitori schiacciati da un nucleo ristretto di creditori non può più funzionare. L’alternativa è un nuovo processo democratico, che attraverso il coinvolgimento e la partecipazione delle persone sappia indicare nuove soluzioni per i problemi economici e sociali. E’ questa la tesi fondamentale di David Graeber,  che nei giorni di Blockupy, la manifestazione contro la Bce, l’Austerità e il dominio della grande finanza in corso a Francoforte sul Meno, è stato intervistato da Der Spiegel. David Graeber è un antropologo ed attivista politico, ed è considerato come il principale organizzatore del movimento “Occupy Wall Street”. Lo slogan della protesta globale contro le storture del capitalismo contemporaneo, “Siamo il 99% “, è stato creato dallo stesso Graeber, che si trova in questi giorni a Francoforte per partecipare a Blockupy. L’antropologo statunitense rimarca a Der Spiegel come l’inizio casuale di OWS, quando un’ottantina di persone si ritrovarono ad inizio agosto del 2011 in piazza per protestare contro la crisi e la grande finanza, non sia stato casuale come potrebbe sembrare. “Occupy è stata la logica conseguenza di una lunga evoluzione. I giovani dovevano indebitarsi per poter studiare all’università, i lavoratori hanno perso le loro occupazioni per colpa del crash finanziario del 2008, o hanno visto ridursi significativamente il loro tenore di vita. Le prospettive della nostra società iniziano a tramontare, e le persone iniziano a difendersi. Ecco perché ci siamo accampati a Wall Street. La cosa più rivoluzionaria che potessimo fare era costruire una piccola comune nel luogo simbolo dell’avidità e dell’egoismo”. Graeber confessa che anche nella Fed, la banca centrale americana, c’erano alcuni fan del movimento, mentre alle critiche sulla vaghezza programmatica risponde sottolineando il carattere anarcoide di Occupy. “Noi sperimentiamo con le possibilità che offre la democrazia diretta, non ci devono più essere pochi potenti che decidono in nome del popolo. Al posto di questa struttura ci devono essere gruppi sociali che discutono insieme di un problema, fino che a non si trovi un consenso.” Graeber ritiene  che il movimento lanciato da Occupy Wall Street sia arrivato nel momento giusto. “I nostri tempi sono maturi per un cambiamento. Il capitalismo finanziario globale sta facendo davvero un ottimo lavoro nel distruggersi da solo. Già tra pochi anni vedremo radicali sconvolgimenti. Bisogna solo chiedersi, in quale direzione. Il mio vero terrore è che dopo il capitalismo finanziario arrivi un sistema ancora peggiore. Ecco perché è fondamentale che Occupy mostri che la democrazia diretta è possibile.”

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