L’eurosinistra sta già litigando

giovedì, 24 maggio 2012

A Bruxelles l’eurovertice si concluso con un nulla di fatto, e anche le forze progressiste sembrano volersi adeguare alla paralisi decisionale che ha colpito l’Unione Europea. La Spd oggi ha fatto sapere di essere contraria agli eurobond, i titoli comunitari che farebbero diminuire il costo del rifinanziamento del debito per i paesi in crisi. Dopo un intenso dibattito all’interno del proprio gruppo parlamentare avvenuto ieri, il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel ha bocciato l’idea degli eurobond proposta da François Hollande. Il presidente della Spd è intervenuto oggi in una trasmissione della Tv pubblica tedesca, ed ha definito “bizzarro” il dibattito sui nuovi titoli di Stato emessi dall’Unione Europea. “Gli eurobond sarebbero una comunitarizzazione del debito che al momento non può essere garantita”. Anche il capogruppo dei Verdi alla Camera, il leader dell’anima più progressista degli ecologisti tedeschi, Jürgen Trittin , ha utilizzato simili toni. Sia Gabriel che Trittin si sono invece schierati per titoli di Stato comunitari che coprirebbero la quota di indebitamento eccedente il 60% del Prodotto interno lordo. Una proposta che andrebbe a rafforzare, sostanzialmente, il fondo salva euro Efsf. La dichiarazione di Gabriel arriva dopo l’intervento di ieri dell’ex leader della Spd Franz Müntefering, che ha preso parola durante la riunione del gruppo parlamentare per ammonire i socialdemocratici tedeschi da un’eccessiva vicinanza a François Hollande. Un’eco di questo dibattito è dunque giunta fuori dalle mura del partito, e l’entusiasmo iniziale per la vittoria socialista in Francia si è già affievolito tra le fila della Spd, timorosa di apparire come il partito che vuole fare pagare i debiti degli europei meridionali ai tedeschi. Come ha notato Wolfgang Münchau su Der Spiegel, alla sinistra teutonica manca il killer instinct. Di fronte al fallimento della destra nel risolvere una crisi sempre più profonda, la Spd non riesce a proporre un’idea diversa di Europa che si basi su maggiore giustizia sociale, ponendo su nuove basi più progressiste il processo di costruzione comunitaria. Gli eurobond sono solo uno strumento per questo obiettivo, ma alla socialdemocrazia tedesca così come ai socialisti francesi manca il coraggio di bloccare il Fiscal Compact e proporre un’Europa diversa dall’austerità della Merkel e della Bce.

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