Non ha certo bisogno della mia solidarietà Ettore Gotti Tedeschi, banchiere e intellettuale che stimo per il suo rigore personale, pur nella differenza culturale. Ma la brutalità e l’opacità con cui la segreteria di Stato vaticana lo ha “sfiduciato” dall’incarico di presidente dello Ior lasciano allibiti: ormai da quelle parti non sono capaci di salvare neanche le forme? Lo squarcio aperto dal libro di Gianluigi Nuzzi (“Sua Santità”, Chiarelettere) sugli intrighi che già avevano colpito un altro galantuomo come Dino Boffo, trova conferma in questa frettolosa, ambigua epurazione. Agiscono nell’ombra degli uomini senza scrupoli cui importa poco che ne esca deturpata la Chiesa di Roma. La fede qui non c’entra proprio nulla.