Mentre al Tribunale di Milano si esibiva in una gustosa deposizione la sua protetta soubrette Marystell Polanco, a Roma l’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, esponeva il suo progetto di riforma costituzionale incentrata sul modello francese. Quando i gionalisti gli hanno chiesto se avesse intenzione di candidarsi alla presidenza della Repubblica, nel caso si procedesse come da lui auspicato per elezioni diretta, Berlusconi non lo ha escluso: “Deciderà il Pdl”, ha concesso, con il suo consueto riguardo alla democrazia interna di un partito abituato alle scelte collettive. Il Cav non ha purtroppo precisato se la signora Polanco, la quale stava in quel momento descrivendo i travestimenti da Boccassini e da Obama nelle cene di Arcore, sarebbe stata assunta come corazziere in caso di suo approdo al Quirinale.
Se questa era la “grande sorpresa politica” che Angelino Alfano teneva in serbo da un mese per rilanciare il centrodestra, dobbiamo riconoscergli almeno che è stato molto spiritoso.