L’industria petrolifera americana vuole comprarsi le prossime presidenziali, organizzando il maggior sforzo economico della storia per decidere chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca. L’American Petroleum Institute(API), la più grande associazione energetica statunitense che riunisce oltre 400 imprese attive nel settore petrolifero, ha lanciato la campagna “Vote 4 Energy” (Vota per l’energia), come riporta il Financial Times, per sostenere i candidati che vogliono diminuire la regolamentazione ambientale ed aumentare la possibilità di trivellazione per le compagne americane. Jack Gerard, il presidente dell’API, ha annunciato iniziative in 15 Stati, per lo più concentrati tra i cosiddetti Swing States, quelli che tradizionalmente decidono le presidenziali con il loro voto. In queste settimane l’API sta invadendo le frequenze televisive e radiofoniche con i suoi spot. Nonostante il carattere di “Vote 4 Energy” sia apartitico, le posizioni sostenute dalla lobby petrolifera americana sono diametralmente opposte a quelle di Barack Obama. Lo stesso presidente dell’API Jack Gerard è un uomo molto vicino a Mitt Romney, ed è considerato un possibile collaboratore di alto livello di una possibile amministrazione repubblicana. Secondo uno studio sugli spot diffusi sul tema energetico più dell’80% hanno un carattere negativo contro Obama. Queste pubblicità sono state finanziate tra vari gruppi associati alla lobby petrolifera, oltre che da American Crossroads, il comitato di finanziamento delle campagne elettorali fondato da Karl Rove, l’ex braccio destro di George W Bush.