Crolli bancari e nazisti, gli anni ’30 sono tra noi

giovedì, 7 giugno 2012

Gli anni trenta stanno davvero ritornando tra noi? E’ l’allarme lanciato da Martin Wolf, l’editorialista più importante del Financial Times. La crisi bancaria che sta paralizzando l’Europa a tre anni e mezzo dal crollo delle Borse seguito al fallimento di una delle più importanti merchant bank, Lehman Brother, ricorda sempre più la Grande Depressione. Allora il crack di Wall Street arrivò nell’ottobre del 1929, ma gli effetti più nefasti per l’economia europea iniziarono con i crolli bancari che distrussero la fragile Repubblica di Weimar, spianando così la strada all’avvento del nazismo. Martin Wolf rimarca con costernazione le analogie tra il crollo del gold standard e l’implosione dell’area euro, l’unione monetaria più prossima all’antico sistema monetario basato sull’oro. Le democrazie possono implodere distrutte dalla crisi, come dimostra la deriva della Grecia.

Quanta sofferenza possono sopportare ancora i paesi sotto stress? Non lo sa nessuno. Cosa succederebbe se uno Stato dell’area euro lasciasse l’unione monetaria? Nessuno lo sa. Qual è la strategia di uscita dalla crisi nel lungo periodo? Nessuno lo sa. Date tali incertezze, il panico è razionale. Una moneta legale sostenuta da stati sovrani così eterogenei è irrimediabilmente fragile. Prima di adesso, non avevo mai capito come sia potuto succedere quello che è accaduto negli anni trenta. Ora lo so. Tutto quello che c’è bisogno sono economie fragili, un rigido sistema monetario, un dibattito sfiancante su quello che bisogna fare, un diffuso pensiero che la sofferenza faccia bene, politici miopi, un’incapacità di cooperare e non essere in grado di anticipare gli eventi. Forse la paura svanirà. Ma gli investitori che stanno comprando titoli di Stato a rendimenti così bassi stanno mostrando un’estrema avversione al rischio. I leader politici devono eliminare il panico, non accumularlo.

Un allarme che risuona ancora più forte guardando il video che proviene oggi dalla Grecia. Un mese fa abbiamo scritto di Alba Dorata, il partito neonazista che stava brillando nelle intenzioni di voto per le elezioni del 6 maggio promettendo bombe alle frontiere contro gli immigrati e picchiando gli immigrati nelle vie di Atene. Ora un esponente di Alba Dorata ha picchiato in diretta televisiva una politica di sinistra. L’Europa non ha mai imparato dai suoi errori, a quanto pare.

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