Primarie: buone notizie dalla direzione Pd

venerdì, 8 giugno 2012

Scrivo in viaggio tornando da Roma, solo un’impressione al volo: se alle parole di Bersani seguiranno i fatti, le primarie davvero “aperte” da tenersi entro la fine dell’anno rappresentano un’occasione proficua di partecipazione e coinvolgimento unitario per tanti movimenti e associazioni che vogliono rinnovare la democrazia italiana.
Non perdiamo questa occasione. Certo è forte il contrasto con l’atteggiamento lottizzatorio tenuto solo due giorni fa dal Pd sulle nomine. Ma quando entra in gioco la cittadinanza attiva la storia ci dimostra che nulla è scontato.
In attesta dell’esito della Direzione Nazionale del Pd, rilancio l’appello a favore delle primarie di coalizione che ho promosso settimana scorsa, e al quale si può aderire sul sito di Micromega

Chiediamo che le segreterie di Pd, Idv e Sel si facciano al più presto promotrici di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier.
Primarie vere, vale a dire:
– svolte sotto la responsabilità di un comitato dei garanti composto da personalità della società civile di indiscussa imparzialità e autorevolezza morale.
– con candidati che partecipino a titolo individuale, e non come rappresentanti ufficiali o nei fatti sostenuti da un partito, – aperte anche a candidati non iscritti ad alcun partito.
– organizzate in modo da offrire a tutti i candidati pari chance, con un rigoroso e contenuto limite del tetto delle spese consentite per la competizione, pena l¹invalidazione della candidatura.
– obbligatoriamente fondate sulla partecipazione a dibattiti con la presenza di tutti i candidati, quale modalità privilegiata di campagna elettorale.
Quanto all’esito:
– Nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno dei voti si svolge un ballottaggio tra i due più votati la domenica successiva.
Siamo convinti che senza una decisione immediata, che consenta il maturare di candidature della società civile e di una partecipazione di massa, anche via internet, alla loro individuazione e alla formulazione dei programmi, un numero crescente e infine smisurato di potenziali elettori sarà tentato di disertare le urne o alternativamente affidarsi a movimenti estranei e contrari al campo di centrosinistra col risultato di favorire la vittoria di una coalizione di destra.
Deve essere chiaro che la responsabilità politica e morale di un tale esito peserebbe tutto sui dirigenti dei tre partiti che non avessero voluto indire fin da ora le primarie vere che stiamo chiedendo, rifiutandole apertamente o ancor peggio impedendole con argomenti e condotte dilatorie.
Il tempo che ci separa dalle prossime elezioni politiche si conta ormai in mesi. Il conto alla rovescia è ormai iniziato.
Non possiamo farci trovare impreparati.
Rinviare l’indizione delle elezioni primarie di coalizione oltre giugno, equivale a decidere di non farle o farle per finta.
Giorgio Airaudo, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Gad Lerner, Arturo Parisi

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