Legislative, la Francia dirà sì ad Hollande?

sabato, 9 giugno 2012

Domani e domenica prossima si svolgeranno le elezioni per l’Assemblea Nazionale della Francia. Un passaggio fondamentale e non scontato per il nuovo presidente François Hollande.  Il partito socialista deve conquistare, insieme ai suoi alleati, una maggioranza per poter supportare l’agenda del suo leader, che altrimenti sarebbe costretto a “coabitare” con il centrodestra appena sconfitto alle presidenziali.  Da quando il mandato all’Eliseo è stato parificato ai cinque anni di durata dell’Assemblea Nazionale, le legislative hanno sempre subito un effetto di trascinamento dalle presidenziali, che si svolgono un mese prima. Ecco perché sia Chirac nel 2002 che Sarkozy nel 2007 hanno potuto contare su ampie maggioranze parlamentari. Le previsioni indicano una conferma di questa tendenza, così che il governo Ayrault potrà trovare anche in Parlamento la fiducia per poter davvero iniziare la sua attività. Gli attuali sondaggi rilevano comunque una situazione piuttosto equilibrata per quanto riguarda la sfida tra il Ps di Hollande e l’Ump orfana di Sarkozy. Nei collegi in bilico però le stime danno per favoriti i socialisti. Alle legislative si vota con il doppio turno di collegio. Al primo turno viene eletto parlamentare chi ottiene il 50%+1 dei voti, al ballottaggio invece si presentano i candidati che hanno superato il 12,5%  degli aventi diritto di voto, all’incirca il 20% dei consensi ottenuti. Nei ballottaggi lo scontro in atto tra la destra repubblicana dell’Ump e il Fronte Nazionale dovrebbe favorire la sinistra, che nei sondaggi è stimata poco sotto il campo conservatore come si è già registrato la primo turno delle presidenziali. Nella storia francese ci sono state ben tre coabitazioni, con il presidente della Repubblica di un colore politico ed un premier, ed una maggioranza parlamentare, di segno opposto.  Nel 1986 il socialista Mitterand con il conservatore Chirac, poi ancora Mitterand con il più moderato Balladur, infine lo stesso Jacques Chirac dovette coabitare con il leader della guache plurale Lionel Jospin. E’ assai improbabile che questa storia si ripeta domani e domenica di settimana prossima, ma altre sorprese potrebbero venire dalle urne. Sarà assolutamente fondamentale capire, sopratutto in ottica europea, il peso della sinistra radicale di Mélenchon nella probabile maggioranza presidenziale, mentre il sistema politico transalpino dei prossimi anni dipenderà  dal risultato di Marine Le Pen e del Fronte Nazionale. La destra radicale potrebbe entrare all’Assemblea Nazionale, una novità assoluta con le elezioni con il maggioritario, così da ottenere una tribuna dove lanciare l’Opa sul fronte conservatore transalpino.

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