Eurocalcio e eurocrisi: strana partita a Leopoli

sabato, 9 giugno 2012

La Germania vince di straforo sul Portogallo sotto sorveglianza fra i cosiddetti Pigs. L’Italia e la Spagna oggi si disputeranno il match più drammatico fra gli indebitati. Ma come mi piacerebbe che alla fine vincesse la Grecia! Lo so che è impossibile, ma sui campi polacchi e ucraini di questi Campionati Europei più che l’Unione risuona l’eco della crisi europea drammaticamente riconfermata dalla crescita a dismisura del buco delle banche spagnole, che oggi ha costretto Madrid a chiedere lo stanziamento di 100 miliardi per garanzia. Basteranno a scongiurare il panico sui mercati lunedì? Nel frattempo il calcio riempie la scena, con i suoi inni nazionali. Confesso che non mi ha fatto un bell’effetto stasera ascoltare l’inno tedesco nello stadio di Leopoli, il capoluogo bellissimo di una regione martoriata dalla guerra cui i miei nonni sopravvissero solo grazie al fatto che erano emigrati per tempo in Palestina. Poi mi sono accorto che quasi nessuno dei calciatori della Nazionale tedesca cantava l’inno: fra loro si contano campioni meticci originari dei più vari paesi, dalla Turchia alla Polonia. La contemporaneità sdrammatizza, per fortuna. Ma la Grande Depressione può di nuovo trasformarsi in Grande Disunione europea. Non dimentichiamolo.

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