Domani il popolo greco eleggerà un nuovo Parlamento. Un appuntamento cruciale per tutta l’Unione Europea, perché l’esito del voto chiarirà quale potrà essere il futuro del paese ellenico nella moneta unica. Dopo lo stallo provocato in seguito alle elezioni del 22 aprile, ora la Grecia dovrà scegliere tra due opzioni politiche molto chiare e assai divergenti tra loro. I favoriti sono infatti i conservatori di Nea Demokratia e la sinistra di Syriza. I primi, già sostenitori del governo tecnico di Lucas Papademos, vogliono proseguire il programma di austerità concordato, od imposto, dalla Troika alla Grecia. Syriza, invece, guidata dalla nuova stella della politica ellenica, Alexis Tsipras, vuole essenzialmente ripensare completamente il Memorandum, sostituendolo con quello che chiama piano nazionale di crescita e sviluppo, una strategia che annulli buona parte delle misure di austerità. I sondaggi sono stati pubblicati fino a due settimane fa, e rilevevano una situazione di testa a testa tra Nea Dimokratia di Anthoni Samaras, in leggero vantaggio, e Syriza. In questi giorni però circolano indagini sulle intenzioni di voto condotte in modo riservato da media e partiti, e secondo il giornale conservatore tedesco Die Welt, il partito di Tsipras sarebbe in fortissima crescita, tanto che un sondaggio gli assegnerebbe il 40% dei voti. Un simile risultato potrebbe anche garantire la maggioranza assoluta dei seggi al Parlamento. La legge elettorale greca è un proporzionale rinforzato, ed assegna un premio di maggioranza di 50 mandati, su 300 seggi totali, alla forza politica che arriva prima. Ecco perchè domani sarà fondamentale capire chi sarà il partito più apprezzato dal popolo ellenico. Secondo Die Welt l’aria che si respira ad Atene è quella di un trionfo di Syriza, determinato dal desiderio di rivalsa dei greci contro l’Europa che li ha affossati.