Bei nomi nel cda Rai: mi spiace, non condivido

martedì, 19 giugno 2012

Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo sono ovviamente persone che stimo. Di più, con entrambi ho un rapporto che per ragioni diverse mi sentirei di definire affettuoso e confidenziale. Dovrei quindi gioire per la loro candidatura al consiglio d’amministrazione della Rai, dopo che sono stati prescelti da quattro associazioni designate all’uopo dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani? Se si fosse trattato di indicare personalità per un comitato etico di garanti, o se volete per un Comitato dei Saggi che sovrintenda l’attività culturale e editoriale dell’ente radiotelevisivo, non avrei avuto niente da ridire. Tobagi e Colombo sono sensibili, integerrimi e dotati della necessaria autorità morale. Ma qui devo dar ragione all’ex manager televisivo Giorgio Gori: si tratta di nominare degli amministratori per un’azienda della comunicazione in un momento difficilissimo. Nessuno dei concorrenti, ma anche nessun’altra azienda televisiva pubblica di altri paesi, farebbe scelte simili. Alla Rai servirebbero amministratori forniti di esperienza manageriale e conoscenza del settore, così come li si cerca in qualsiasi altra azienda.
Altrimenti con la retorica del servizio pubblico si continuerà a coprire la sua lottizzazione surrettizia.

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