“Mario Monti vuole minare l’unione monetaria”. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann attacca frontalmente la proposta del presidente del Consiglio di utilizzare il fondo salva euro per l’acquisto dei titoli di Stato di Italia e Spagna. L’idea di Monti aveva già ricevuto un secco Nein da Angela Merkel prima al vertice del G20, e poi all’ultimo vertice di ieri a Roma. Il governo tedesco e la sua banca centrale rispondono così all’offensiva della Francia di Hollande e del suo nuovo alleato Monti, con il supporto del sempre più in difficoltà Mariano Rajoy. Il nodo centrale dello scontro rimane sempre il ruolo della Bce. Per Weidmann la proposta di Mario Monti “ha lo scopo di finanziare gli Stati membri attraverso un metodo vietato dai trattati europei, la stampa di moneta. La politica monetaria verrebbe incastrata al fine di abbassare i costi di rifinanziamento del debito dei singoli paesi e così spegnere i meccanismi di mercato. L’attacco frontale di Weidmann al nostro presidente del consiglio è ospitato dal quotidiano di Monaco di Baviera Süddeutsche Zeitung, giornale di tradizionali simpatie progressiste. Il presidente della Bundesbank para così anche le pressioni provenienti dal Fondo monetario internazionale, che ha chiesto una politica monetaria più creativa per affrontare la crisi dei debiti sovrani. Il dogmatismo monetario dei tedeschi però non cede, visto che per Berlino e Francoforte l’Eurotower deve occuparsi solo di mantenere la stabilità dei prezzi, come fissato dal Trattato di Maastricht scritto sotto l’occhio vigile di Hans Tietmayer, il banchiere teutonico che accettò di pensionare il marco solo con la fondazione di una banca centrale europea modellata sulla Bundesbank.