Matteo Renzi a me ricorda Walter Veltroni

domenica, 24 giugno 2012

A me tutte queste citazioni brillanti, televisive, generazionali, pubblicitarie, satiriche, gergali, accompagnate da filmati e dall’esibizione di oggetti in cui si cimenta Matteo Renzi per simulare una spontaneità artefatta, ricordano nè più nè meno Walter Veltroni. Nel bene e nel male, ma con tutti i limiti già evidenziati dal suo tragitto politico. Capisco che faccia breccia perchè grande è l’usura del gruppo dirigente Pd col quale Renzi si confronta. Ma per il modo in cui ha impostato la contrapposizione sembra riproporci la non gradevolissima alternativa fra la padella e la brace. Quanto al merito della sua linea politica, io resto al suo stentoreo motto di un paio d’anni fa: “Sto con Sergio Marchionne senza se e senza ma”. Non basta che chieda scusa per averlo detto (troppo facile, il nostro linguasciolta difatti s’è già autocriticato); bisogna proprio che rifletta sul perchè l’ha detto e perchè gli manca la sensibilità sociale, requisito indispensabile a un politico che non ne faccia solo una professione. Bisogna credere in qualcosa, altro che Mary Poppins.

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