Fornero: il lavoro non è un diritto?

mercoledì, 27 giugno 2012

Elsa Fornero sta scatenando notevoli polemiche in queste ore a causa di un’intervista al Wall Street Journal, nella quale avrebbe affermato, come riporta l’articolo del quotidiano finanziario più letto al mondo, che il lavoro non è un diritto. Il ministero ha subito precisato che la citazione originaria era diversa, e sul sito del WSJ è possibile leggerle la trascrizione del colloquio. Il passo più controverso è il seguente

Questa riforma è una scommessa sul cambiare i comportamenti in molti modi. La mia paura più grande è di non superare questa sfida.  Tutti, non solo i lavoratori, devono capire e cambiare. Questo riguarda anche i giovani, che hanno bisogno di sapere che l’occupazione non è qualcosa che si ottiene per diritto, ma qualcosa che si conquista, che si combatte e per il quale bisogna anche fare sacrifici.

Nel resto dell’intervista, il ministro Fornero ha rimarcato il valore della sua riforma, in particolare evidenziando la capacità di revisionare l’articolo 18 spegnendo gli aspetti più polemici.

L’attenzione tradizionale sull’articolo 18 è ovviamente ideologica. Non voglio cantare le lodi di nessuno, tantomeno le mie, ma penso che il nostro successo su questo punto sia basato sulla disarticolazione degli elementi di questo articolo. Rimane illegale il licenziamento per ragioni discriminatorie, ma i motivi economici ora possono essere citati.

Il ministro ha minimizzato le critiche della Confindustria, mentre ha evidenziato il carattere conservatore dei sindacati, in particolare della CGIL.

La trasformazione dell’Italia richiede una sfida ai sindacati, che sono oggettivamente piuttosto conservatori. La Cgil ha le proprie opinioni e la sua nota attitudine ed agisce di conseguenza. Non vogliamo correggere il gioco bensì il sistema. Stiamo tentando di essere gli arbitri. Altri sono quelli che giocano per vincere.

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