Weidmann: l’euro deve essere come il marco

mercoledì, 27 giugno 2012

Al vertice europeo di domani la Germania lotterà contro un indebolimento della linea del rigore. I motivi di questa scelta sono spiegati diffusamente in un lungo intervento del presidente della Bundesbank Jens Weidmann, ospitato dal quotidiano di simpatie progressiste Süddeutsche Zeitung. Per Weidmann l’Unione Europea si trova di fronte ad una scelta di indirizzo fondamentale per il suo futuro. “Gli Stati membri devono ritornare a rispettare i principi di singola responsabilità e di sussidiarietà fissati dai Trattati di Maastricht, oppure si deve procedere verso l’obiettivo di una vera unione fiscale, prodromo di una futura unione politica”. Per il presidente della Bundesbank le misure salva euro sono sbagliate, perché hanno dilazionato il vero dilemma dell’euro, ovvero come costruire un’unione monetaria che abbia basi solide e rispetti il principio fissato dallo Statuto della Bce, ovvero la difesa della stabilità dei prezzi e la conseguente lotta all’inflazione. Per Weidmann è però necessario che la svolta verso un’eventuale unione fiscale abbia la legittimazione democratica finora mancata alla costruzione europea. Un referendum per concedere più poteri sui bilanci nazionali alla UE potrebbe essere la soluzione per coinvolgere i cittadini nel percorso di riforma delle istituzioni comunitarie. Il no secco agli eurobond ed alle “creative” misure anti debito viene ribadito con assolutezza, come ha fatto anche ieri la cancelleria Merkel, che ha ribadito come non ci saranno titoli europei di debito fino a che lei sarà in vita. Simili obbligazioni potrebbero emesse solo da un’Unione Europea che abbia il diritto di intervenire, imponendo più tasse oppure meno spese, sugli Stati membri che hanno deficit di bilancio. L’unione fiscale che verrà per Weidmann dovrà essere ispirata al mantenimento del principio della stabilità dei prezzi, la garanzia per la quale la Germania ha rinunciato al marco a inizio degli anni novanta. Senza un euro stabile come l’antica moneta tedesca, si andrebbe per il presidente della Bundesbank verso le politiche sbagliate di super inflazione che non hanno portato né a conti pubblici più sani, né a situazioni di pieno impiego, negli altri paesi della Ue. “La Germania ha un vitale interesse al successo dell’euro, e secondo la mia opinione ha una propensione maggiore ad ulteriori passi in avanti verso l’integrazione europea. Dobbiamo però costruire un’unione fiscale stabile, non un club del debito. In una simile unione del debito sarebbe tradita la promessa fatta ai tedeschi, che l’euro sarebbe stato stabile come lo è stato il marco”.

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