Il comunicato numero 51 con cui Beppe Grillo il gladiatore conferma oggi il già noto, ovvero la partecipazione del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche, ha il pregio della chiarezza. In pratica evidenzia che il punto principale del programma grillino, sul quale l’esimio gladiatore si dilunga non a caso per tre quarti delle righe spese, è la protesta antipartito.
Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche qualunque sia la legge elettorale. Non ci sarà alcuna alleanza con i partiti. I candidati saranno votati in Rete che rimarrà centrale durante il mandato elettorale sia come supporto agli eletti che come garanzia del rispetto del programma. Non dico nulla di nuovo, ma è opportuno ribadirlo. Le elezioni si possono vincere o perdere, in realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni truccate. Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto. (…)La partecipazione diretta degli italiani alla cosa pubblica è il motivo di esistenza del MoVimento 5 Stelle. I partiti sono un muro che ogni giorno ha una nuova crepa. Nessun partito governerà a lungo sulle macerie che ha creato.
Il leader del M5S dice: se ce l’avete con i partiti, votatemi. Così farò il pieno. Ok, ma poi? Grillo propone un discorso di metodo sulla democrazia rappresentativa e sulla consultazione online. Ha buon gioco nell’accusare gli altri del disastro in cui versa l’Italia; ma si tiene le mani completamente libere sulla linea da tenere per venirne fuori. Ci mancherebbe, direte voi, mica è compito suo… Appunto, lui si fa definire dai seguaci come megafono, ma in realtà è un attrezzo diverso: è l’imbuto della protesta. Nient’altro. Se vi basta, prego, accomodatevi.