Monti ed Irlanda, i due vincitori

venerdì, 29 giugno 2012

Le Borse hanno festeggiato l’accordo trovato all’eurovertice di Bruxelles. Milano è la piazza finanziaria col miglior incremento in Europa, oltre il 6%, mentre l’euro sta vivendo una delle sue giornate più positive negli ultimi anni. Come nota il Financial Times, era dal luglio del 2010 che la moneta unica non si apprezzava così tanto nei confronti del dollaro. Anche gli spread rispetto ai Bund tedeschi hanno risentito dell’ottimismo post Consiglio Europeo, con rendimenti scesi in maniera significativa. Le notizie positive però si fermano all’oggi, perché nella babele comunitaria ci sono tanti nodi ancora irrisolti, come evidenziato nel post precedente. Sul tema più delicato, ovvero le innovazioni apportate al fondo salva euro ESM e il nuovo compito da assegnare la Troika la battaglia si sposta all’eurogruppo del nove luglio. Sulla stampa internazionale il premio dei vincitori è stato assegnato, per motivi diversi, a Mario Monti e all’Irlanda. Il nostro presidente del consiglio è riuscito a far passare la sua proposta di un meccanismo anti spread per stabilizzare il rendimento dei titoli di Stato dei paesi in crisi. L’Irlanda, invece, beneficerà direttamente del cambiamento del fondo salva euro. I conti di Dublino sono stati dissanguati per gli interventi di salvataggio delle banche, ed ora sarà l’Esm ad intervenire direttamente per la loro ricapitalizzazione. Enda Kenny, il primo ministro irlandese, ha definito l’accordo una cambiamento sismico, e i rendimenti dei bond che scadono nel 2020 sono scesi al 6,2%. Un livello così basso mancava dal 2010, come rimarca il Wall Street Journal. Se l’Irlanda ha davvero ragione di festeggiare, il successo italiano è per ora molto più politico, sia sul fronte comunitario che su quello interno. Mario Monti é riuscito a temperare la rigidità della Merkel e dei suoi alleati del fronte dell’austerità come la Finlandia, ed ha portato a caso un risultato fondamentale sopratutto per la tenuta della sua maggioranza sempre più fragile, dove spira fortissimo il vento anti tedesco come mostrano le prime pagine odierne di Libero e Il Giornale. Secondo quanto riferiscono fonti della Commissione Ue, in particolare, resta da definire l’eventuale coinvolgimento del Fondo monetario internazionale, oltre che l’eventuale soglia di spread oltre la quale far scattare la richiesta di intervento, che non sara’ quindi automatico. Nei prossimi giorni si dibatterà sulla “condizionalità” a cui saranno sottoposti i paesi che richiederanno l’uso di tali strumenti, e se sara’ subordinata a un piano gestito dalla troika (Ue, Bce e Fmi) come ipotizzato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel proprio poche ore fa.

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