In Olanda la xenofobia è già in declino

lunedì, 9 luglio 2012

Henk, Ingrid e le loro preoccupazioni per il caos portato dagli stranieri alla società olandese sono stati per anni il ritornello preferito di Geert Wilders, il leader del Partito delle Libertà PVV. Wilders ha costruito dal nulla un enorme capitale politico grazie alla sua propaganda xenofoba, incentrata sul contrasto agli immigrati e al divieto di costruire moschee nei Paesi Bassi. Tra un paio di mesi ci saranno le elezioni olandesi, ma a differenza del passato Wilders ed il suo PVV non hanno il vento in poppa, nonostante l’eurocrisi abbia toccato anche i ricchi Paesi Bassi. Le elezioni anticipate sono state rese necessarie proprio  dalla rottura col governo Rutte decisa dal leader xenofobo, che non voleva accettare tagli al generoso welfare olandese, tanto più per concedere prestazioni sociali agli stranieri. Il PVV però appare in crisi, visto che dal partito di Wilders continuano a scappare deputati, terrorizzati anche dai sondaggi in netto calo. Un recente caso di cronaca ha evidenziato ancora di più quanto la propaganda anti stranieri appaia infiacchita e anacronistica. Una coppia di olandesi, il marito Henk e la moglie Ingrid proprio come li chiamava Wilders, ha ucciso un immigrato turco per una banale lite familiare. La coppia suonava musica olandese quando dalla casa dei loro vicini arrivavano note dal sapore orientale, uno dei tanti episodi che mostrava la difficile convivenza tra queste due famiglie. Durante un alterco Henk ha spinto al suolo Aziz Kara, un turco residente da alcuni decenni nei Paesi Bassi, una caduta che è costata la morte all’uomo dopo alcuni giorni di coma. La tragica ironia del delitto commesso da persone che si chiamano proprio come la mitologica coppia resa celebre dal populismo di Wilders ha simboleggiato il crollo della capacità attrattiva della retorica anti stranieri. Dopo varie elezioni contrassegnate dalla continua ascesa del PVV, ora le nuove consultazioni sono dominate dai temi economici, e Wilders non è stato capace di ritrovare quel legame con la società olandese che l’aveva spinto a diventare uno dei leader più importanti dei Paesi Bassi. In questo momento i sondaggi stimano che il PVV perderà seggi e consensi rispetto al 2010, impedendo la riedizione del governo di centrodestra formato da liberali e democristiani, con l’appoggio esterno del PVV, che era stato in prima fila nel sostegno all’austerità di Angela Merkel. Secondo la maggior parte degli osservatori i favoriti per le prossime elezioni, che si svolgeranno il 12 settembre, sono i Socialisti, una formazione ex maoista che è sempre stata alla sinistra dei laburisti, e che si è finora caratterizzata come il partito maggiormente contrario al rigore. Il premier Rutte, un liberale, rischia così di perdere il suo posto, una pessima notizia anche per Berlino.

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