Romney: l’America deve essere più dura

mercoledì, 25 luglio 2012

Alla vigilia del suo viaggio in Europa il candidato dei repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti, Mitt Romney, ha attaccato frontalmente la politica estera di Barack Obama. Per Romney l’America dell’attuale presidente è stata troppo debole, perché ha dimenticato l’eccezionalità statunitense. Il candidato repubblicano ha detto di credere che questo secolo sarà americano come quello che l’ha preceduto, e che il suo paese ha un compito messianico di guida del mondo. “L’America è la più grande forza del Bene che il mondo abbia conosciuto, a guidarmi è la convinzione che questo secolo debba essere americano come lo è stato il Novecento. Anche in questo secolo iniziato con l’11 settembre, le guerre e l’incertezza economica, l’America può condurre il mondo”. Il difetto principale di Obama è stato, secondo Romney, aver pensato che la fermezza in politica estera possa portare conflitti. ” Solo la forza può guidare la pace”. Secondo il candidato repubblicano, intervenuto in Nevada di fronte all’Associazione dei Veterani la guida debole di Obama ha generato instabilità, come si vede ora nella crisi siriana. Il leader del Gop ha criticato l’attuale amministrazione per aver abbandonato Polonia e Repubblica Ceca sullo scudo anti missile al fine di compiacere la Russia, così come non aver criticato Israele, il miglior alleato statunitense nel Medio Oriente, strappando perfino gli applausi dell’Iran. “Il mondo ha bisogno di un presidente che confronti ovunque la Jihad, ottenga dall’Iran l’immediato stop al programma nucleare e che segua la linea dei vertici militari in Afghanistan, invece di anticipare il ritiro delle truppe”. La politica estera tratteggiata da Mitt Romney rappresenterebbe una svolta ancora più muscolare degli Stati Uniti, che sotto la guida di Obama sono intervenuti per rovesciare il regime di Gheddafi, hanno triplicato lo sforzo bellico sul campo in Afghanistan ed hanno incrementato gli attacchi alle cellule terroristiche, con interventi militari diretti che hanno suscitato più di una controversia con il Pakistan. Il candidato repubblicano pensa però ad un’America ancora più interventista, che faccia valere il peso della sua supremazia militare nelle decisioni internazionali. Per simboleggiare la svolta, Romney ha annunciato che riporterà nello Studio Ovale il busto di Winston Churchill, rimuovendo la statua di Martin Luther King portata da Obama.

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