Mini: l’Italia non ha bisogno di tutte queste armi

lunedì, 30 luglio 2012

Il Generale Fabio Mini, un uomo specchiato ed integerrimo, opinione di Gad Lerner che condivido al 100%, interviene con multa durezza sul blog di Beppe Grillo contro la politica di difesa del governo Monti. Secondo il generale ora in pensione l’Italia deve ripensare completamente le sue spese militari, eccessive, riducendo interventi all’estero mascherati da missioni di pace, ed essere meno legata agli interessi americani, puntando invece su una politica di difesa finalmente europea. Mini è stato in passato capo di Stato maggiore del Comando NATO per il Sud Europa e a partire dal gennaio 2001 ha guidato il Comando Interforze delle Operazioni nei Balcani. Dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 è stato comandante delle operazioni di pace in Kosovo a guida NATO, nell’ambito della missione KFOR. Mini ritiene del tutto sbagliata la politica di difesa impostata dall’attuale ministro, l’ammiraglio Di Paola. Lo stesso Di Paola viene ritenuto un “tecnico” in linea con l’attuale governo non tanto per la sua esperienza militare, quanto ” perché è particolarmente legato alla concezione strategica americana, è legato agli interessi degli economisti, banchieri, industriali e della casta militare che è più vicina a questi mondi”. Il ministro della Difesa viene inoltre criticato perché ” L ha organizzato una specie di marketing per conto di Finmeccanica costringendo i capi di Stato maggiore a fare i piazzisti all’estero, quando Finmeccanica, da gruppo di aziende di interesse pubblico, si staccava dall’economia reale, dal mondo del lavoro per diventare una finanziaria specializzata in speculazioni internazionali”. Secondo Mini l’Italia spende troppo per le sue esigenze di difesa, ed in merito all’acquisto degli F35 rimarca come “quando si parla di 90 aeroplani da qui a 10 anni, significa che si mette in piedi una capacità operativa che non avevamo neanche durante la guerra fredda”. Il generale ora in pensione attacca l’acquisto di droni, un modo per condurre un conflitto bellico come un videogioco che è dannoso in vari aspetti. ” La guerra viene spersonalizzata, viene disumanizzata, sembra che sia una realtà virtuale, questo secondo me è un grosso rischio, un rischio psicologico per chi deve farla la guerra. ” Gli errori di fondo della strategia italiana di difesa, troppo costosa e poco legati agli interessi del paese, derivano da due fattori. Il primo è costituito dall’assenza di un esercito comune europeo, che eviti l’inutile duplicazione di militari e armi per ogni paese dell’Unione. Il secondo invece è rappresentato dal fatto che l’Italia segua eccessivamente gli interessi americani, in “avventure”, come le definisce Mini, che raccolgono sempre minor consenso anche negli altri grandi eserciti continentali, quello britannico, francese e tedesco. Tutto l’intervento di Mini è davvero meritevole di attenzione, ed oltre che letto sul blog di Grillo, può anche essere ascoltato nel video pubblicato qui sotto, ospitato anch’esso sul sito di Beppe Grillo.

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