Romney-Ryan, un ticket contro lo Stato sociale

sabato, 11 agosto 2012

Il candidato alla vice presidenza degli Stati Uniti che affiancherà Mitt Romney nella sua sfida contro Obama è Paul Ryan. Il ticket repubblicano è così completo, e gli elettori americani avranno una chiara scelta alle prossime presidenziali. L’estensione della rete di copertura sociale fornita dall’attuale amministrazione democratica, oppure una svolta  liberista per ridurre le tasse. Nel dopoguerra nessun candidato vice presidente, con l’eccezione di Lyndon Johnson nel 1960, ha mai avuto un’influenza significativa sull’esito nazionale delle presidenziali. L’arrivo di Paul Ryan nel ticket del Gop chiarisce però in maniera molto netta il programma di un’amministrazione Romney.

Il deputato del Wisconsin e presidente della commissione bilancio della Camera dei Rappresentanti è diventato noto grazie alle sue proposte di privatizzazione delle pensioni pubbliche e dellla tutela sanitaria statale. Ryan è uno dei politici preferiti dell’establishment conservatore, dal Wall Street Journal e il Weekly Standard di Rupert Murdoch fino ai miliardari finanziatori dei repubblicani come i fratelli Koch, che da sempre auspica una  riduzione molto significativa dei compiti dello stato, specie in materia economica e sociale. La scelta di Romney rassicura così sia le elites del Gop così come la sua base, anche se cambia la strategia finora tenuta dal candidato repubblicano. La debolezza dell’economia americana, che continua a peggiorare, aveva suggerito a Romney di presentarsi come un’alternativa pragmatica – e con una forte esperienza nel settore privato – ai “fallimenti” dell’amministrazione Obama. Con Ryan la sua campagna diventa nettamente più ideologica, visto che il candidato del Gop non potrà certo distanziarsi dalle proposte del suo vice, l’uomo che in caso di vittoria di Romney sarebbe ad “un battito del cuore” dalla presidenza. Nei sondaggi però Obama è in lieve ma costante vantaggio, come si vede nel grafico sotto al testo, e il team repubblicano ha optato per una candidatura alla vice presidenza che potesse dare una scossa.

Obama è sicuramente contento dell’arrivo definito sul proscenio nazionale di Paul Ryan, il repubblicano più citato dal presidente per rimarcare le differenze politiche ed ideologiche tra il suo corso e quello degli avversari conservatori. Se con Ryan forse aumentano le sue chance di vittoria, è però altresì vero che in caso di successo repubblicano lo spettro politico statunitense si sposterà a destra per un decennio almeno. Come in Europa, anche negli Usa la lunga crisi economica apre il dibattito sul modello sociale costruito a partire dal secondo dopoguerra, che ha regalato una lunga epoca di prosperità e benessere.

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