Ryan, l’egoismo sociale per cambiare l’America

giovedì, 30 agosto 2012

Questa sera Mitt Romney parlerà agli Stati Uniti, nel discorso di accettazione della candidatura per la presidenza degli Stati Uniti. Si chiuderà così la Convention repubblicana di Tampa, il momento di lancio ufficiale della sfida della destra americana a Barack Obama. La giornata di ieri è stata dominato dal discorso del vice di Romney, Paul Ryan. Come era prevedibile, il suo intervento ha infiammato la platea. In questi anni di opposizione alll’amministrazione democratica Ryan era emerso già prima della scelta di Romney come uno degli ideologi del partito repubblicano. Nel discorso di ieri il deputato del Wisconsin ha preferito affrontare di petto Obama, criticando aspramente il presidente, invece che illustrare in modo approfondito il suo progetto di revisione  del bilancio federale che l’ha fatto emergere come uno dei politici più influenti d’America.  Il compito di illustrare il programma del Gop spetterà questa sera a Mitt Romney, ma l’idea di fondo che trapelerà sarà la ricetta classica della destra anti statalista. Drastica riduzione dei programmi di assistenza sociale, in particolare per i più poveri, e significativo abbassamento dell’imposizione fiscale su ricchi e grandi aziende. Un’idea che collima perfettamente con la visione di società delineata dalla musa ispiratrice di Paul Ryan, Ayn Rand. Secondo questa intellettuale americana di origini russe il compito dello Stato era la ricompensa dei suoi cittadini più meritevoli, gli unici che permettono l’avanzamento della società. Per la Rand ogni forma di redistribuzione del reddito era moralmente sbagliata, perché punisce il merito e premia l’ignavia degli inetti che vivono alle spalle di chi è stato capace di aver successo nell’esistenza. Ryan ha più volte citato il pensiero della scrittrice di  La rivolta di Atlante/ Atlas Shrugged come uno dei motivi del suo impegno politico, ma come spesso capita alla destra questa sorta di fondamentalismo dell’egoismo sociale è stato mascherato da un più moderato liberismo tecnocratico. Anche chi crede che il welfare serva solo per ricompensare gli inetti sa che proporre tagli significativi a popolari programmi sociali, come l’assistenza pubblica gratuita per gli over 65 fornita negli Usa da Medicare, significa perdere le elezioni.

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