Il sogno americano di Michelle Obama

mercoledì, 5 settembre 2012

Nella prima serata della Convention democratica di Charlotte il centro della scena è stata occupato da Michelle Obama. La moglie del presidente ha tenuto un discorso che ha entusiasmo il pubblico di Charlotte, e che è servito a rispondere ad uno degli slogan più ricorrenti della campagna dei repubblicani. Sfruttando un commento di Obama sul senso dell’iniziativa economica il cui successo non dipende esclusivamente dalle capacità individuali – “You didnt’t build that”, non l’hai costruito tu in italiano – Romney e gli altri esponenti repubblicani hanno attaccato il presidente sostenendo che vuole negare il “sogno americano” alla classe media. Michelle, come rimarca il notista politica del Washington Post Chris Cillizza, ha risposto alle critiche ribadendo le difficoltà iniziali sue e di suo marito, evidenziando come ” le nostre famiglie non chiedevano tanto, come molte altre famiglie americani. Non provavano risentimento per il successo altrui, né era importante che altri avessero molti più soldi. Al contrario, lo ammiravano”. Però, ha evidenziato la moglie di Barack Obama, il denaro non è tutto nella vita, e sopratutto non è equivalente di successo. ” Per Barack il successo non è quanti soldi si guadagnano, ma la differenza che si fa nella vita degli altri”.

La differenza tra destra e sinistra americana di palesa in questo passaggio. Un confronto tra un’idea di successo puramente economica, oppure un’altra nel quale la coesione sociale e il benessere altrui è importante come il proprio. Il volto dolce ed affascinante di Michelle Obama ha spiegato all’America il messaggio di suo marito, il tentativo di unire il destino dei più poveri a quello della classe media. Una visione che è l’opposto della campagna repubblicana, che prova a sfruttare il risentimento dei ceti medi contro i poveri aiutati dall’assistenza pubblica per unirli ai ricchi e alle élites economiche e finanziarie. Un concetto  ribadito anche dal relatore principale della Convention, Julian Castro, che ha evidenziato le umili origini di sua madre, una cameriera, capace di far crescere un figlio fino a farlo diventare il sindaco giovanissimo di una delle più grandi città statunitensi, San Antoni. Il discorso di Michelle Obama è stato, nel suo profondo contenuto politico, molto diverso rispetto all’intervento della signora Ann Romney, che a Tampa aveva “umanizzato” il profilo tecnocratico di suo marito Mitt. Una maggiore responsabilità per Michelle, che deriva anche dall’estremo consenso personale di cui gode l’attuale First Lady. Le opinioni positive su Michelle Obama sfiorano il 70%, un’arma in più per un presidente che cerca la riconferma in una situazione economicamente e socialmente difficile.

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