L’abbraccio di Obama a Clinton

giovedì, 6 settembre 2012

Bill Clinton è ritornato al centro della politica americana con l’intervento di ieri alla Convention democratica, proprio nella serata nella quale i delegati hanno ufficialmente ricandidato Barack Obama alle presidenziali 2012. Dopo i conflitti di quattro anni fa, sfociati perfino in una malposta accusa di “razzismo, la campagna di Obama si è affidata all’eredità del quarantaduesimo presidente degli Stati Uniti per cercare di convincere gli indecisi. Bill Clinton è l’unico presidente che ha lasciato una solida economia, con un boom occupazionale che l’ha trasformato come la voce più autorevole per gli elettori meno legati alle appartenenze partitiche ansiosi di ottenere risposte sul fronte del deficit e del lavoro. Un ruolo da arbitro degli indipendenti, come viene notato da alcuni osservatori della stampa americana, che ha reso così rilevante l’intervento di ieri di Bill Clinton. L’ex presidente ha difeso per quasi un’ora l’operato di Obama, evidenziando come nella recente storia americana i democratici hanno saputo creare 42 milioni di posti di lavoro, contro i 24 creati dalle amministrazioni repubblicane, in lassi di tempo comparabili, 24 e 26 anni.

Clinton ha riconosciuto come legittima l’attuale delusione di tanti cittadini statunitensi per l’alta disoccupazione e l’elevato indebitamento pubblico, ma ha evidenziato come la risposta di Obama alla crisi sia stata la migliore possibile. L’ex presidente ha fornito un elenco molto dettagliato delle valide misure prese dal suo successore democratico, ed ha portato un altro tema all’evidenza del pubblico, Medicaid. Questo programma fornisce assistenza sanitaria gratuita agli americani più poveri, e Mitt Romney ha già annunciato pesanti tagli per ridurne il costo. Clinton ha evidenziato che simili misure lascerebbero in grandi difficoltà le famiglie americane più debole, comprese quelle con figli disabili. “Un sacco di soldi sono spenti per le persone disabili, incluse molte famiglie della classe media i cui figli soffrono della sindrome di Down, di autismo o di altri gravi malattie. Sinceramente, provate a pensarci. Se questo accade, non so cosa potranno fare quelle famiglie. Ecco perché so cosa farò io: mi impegnerò al massimo per impedire che questo accada. Non possiamo permettercelo.”

Clinton ha così ricalibrato l’elezione come una chiara scelta tra due visioni molto diverse su cosa è successo all’economia americana negli scorsi anni; due interpretazioni radicalmente divergenti su quanto ha fatto la presidenza Obama, e ha sopratutto presentato due ideologie economiche contrapposte, che si divaricano nel tracciare due percorsi per il futuro assai differenti. Il marito di Hillary rimane il presidente americano in vita più popolare, ed è questo suo ancora fortissimo appeal che lo rende così importante per Obama in questo momento. Ecco il video del discorso, con la trascrizione fornita dal Washington Post.

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