Europa, record mondiale di disoccupazione

lunedì, 10 settembre 2012

La crisi dei debiti sovrani che colpisce l’Europa da ormai molti anni ha fatto registrare un record molto amaro. Secondo l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del Lavoro che opera sotto l’egida dell’Onu, i paesi più colpiti dall’eurocrisi, Spagna e Grecia, sono anche quelli dove è presente il maggior tasso di disoccupazione a livello mondiale. Nel paese iberico il 24,5% della popolazione è senza un posto di lavoro, mentre in Grecia questo dato è poco più basso, al 22,2%. Nelle statistiche condotte dall’Ilo in 178 paesi non c’è nessuna percentuale così negativa, a parte forse la Namibia, dove non è presente un dato ufficiale. Anche nel Mali,ad esempio, ci sarebbe un tasso di disoccupazione inferiore a quello della Spagna. In molti paesi africani però, così come in altre Nazioni del Sud America o delle isole caraibiche non esistono rilevazioni ufficiali, ma solo stime. L’eurocrisi non appare destinata a risolversi nel breve periodo, ed è per questo che secondo l’Ilo anche nel breve periodo l’area dell’unione monetaria continuerà a detenere questo triste primato. Ekkehard Ernst, responsabile del dipartimento statistiche dell’organizzazione, ha rimarcato come anche un mancato aggravamento dell’eurocrisi non permetterà a breve una rapida discesa della disoccupazione. Secondo l’Ilo i dati registrati in questi mesi evidenziano gli effetti negativi delle politiche di austerità. Il Fondo monetario internazionale aveva stimato nel 2010 che due anni dopo la disoccupazione in Grecia si sarebbe assestata al 15% per scendere al 13% nel 2015, mentre per la Spagna era del 18%, ben sei punti in meno rispetto a quanto si è effettivamente verificato.

Ancora più negativa è la situazione per quanto riguarda i giovani di età inferiore ai 25 anni. In Grecia il 55% di loro non studia né lavora, in Spagna questa percentuale scende di soli due punti. Come rimarca l’Ilo, la disoccupazione giovanile fu uno dei motori della rivoluzione araba scoppiata nell’inverno del 2011, ma nei paesi nordafricani o mediorientali dove è partita la rivolta contro i governanti la situazione del mercato del lavoro per gli under 30 era meno grave rispetto alla condizione dell’occupazione giovanile in Grecia o in Spagna. Nei giorni scorsi uno studio della Commissione europea per la conferenza “Job 4 Europe” aveva lanciato l’allarme sul possibile rischio povertà per ben 116 milioni di cittadini dell’unione, un dramma sociale di proporzioni enorme provocato dalla crisi e dalla diffusione di lavori con retribuzioni molto basse, in particolare quelli erogati con contratti a tempo determinato.

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