Dubito assai che possa avere un seguito la manifestazione d’interesse di Mediaset per l’acquisto di La7. Sarebbe una lesione clamorosa del già scarso pluralismo dell’offerta televisiva generalista in Italia; ma, prima ancora, per quel che ne capisco, costituirebbe un’infrazione evidente alla normativa antitrust vigente. Insomma, tenderei ad escludere che Berlusconi venga ad accomodarsi nel nostro “postribolo televisivo”. Evitiamo psicodrammi: “Le mani di Berlusconi su La7”, ovvero il titolone odierno de “L’Unità”, è davvero eccessivo, nella sua premura. Piuttosto non facciamo di ogni erba un fascio: fra gli altri investitori e manager che manifestano interesse per La7 vi sono ottimi professionisti come Urbano Cairo, Claudio Sposito, Marco Bassetti, che in passato hanno lavorato nell’orbita Mediaset, ma non per questo vanno etichettati come prestanome berlusconiani. Altrimenti dovremmo liquidare come tali anche Mentana e Santoro solo perchè hanno lavorato su quelle reti.