Catalogna, la secessione al centro dell’Europa

giovedì, 27 settembre 2012

L’eurocrisi sta ritornando in tutta la sua gravità, dopo poche settimane di sollievo sui mercati internazionali seguiti all’annuncio della Bce di comprare bond sovrani dei paesi membri in difficoltà con il proprio costo del debito. Il caso più clamoroso è la Catalogna, la regione più ricca della Spagna, che minaccia la secessione da Madrid. Tra il governo Rajoy e l’esecutivo regionale guidato dal leader di Convergenza e Unione  è infatti scontro totale sul patto di stabilità interno che pone pesantissimi vincoli e dolorosi percorsi di rientro dal deficit per le comunità autonome della Spagna. La Catalogna non accetta la ripartizione stabilita dallo stato centrale, contestando il “furto” di risorse che subisce da Madrid. Il presidente della regione ha convocato elezioni anticipate per il 25 novembre, che si stanno trasformando in un referendum sulla secessione. Mas e Convergenza e Unione sostengono infatti che la separazione dal cappio della Spagna sia la soluzione dei problemi catalani.

La Catalogna vale l’1,5% del commercio mondiale. Se fossimo uno Stato indipendente, saremmo tra i primi cinque esportatori al mondo. E c’è altro: esportiamo più nei Paesi stranieri che verso le altre regioni dello Spagna. Inoltre, esportiamo il 63% dei nostri prodotti fuori dall’Unione europea. Il 28% delle esportazioni della Spagna parte dalla Catalogna». Nel 2011 il numero dei turisti è cresciuto a 15 milioni, il 12% in più rispetto all’anno precedente. Se fossimo uno Stato indipendente saremmo la decima potenza turistica al mondo, superando Paesi Bassi e Svizzera.Secondo Ernst & Young, siamo la terza regione europea più attraente per gli investimenti, dopo Londra e Parigi e prima di Madrid.

La voglia di secessione espressa dal governo catalano sembra condivisa dalla popolazione. A inizio settembre un’enorme manifestazione ha portato in piazza a Barcellona un milione di persone che chiedevano la separazione da Madrid. Secondo i sondaggi i favorevoli all’addio alla Spagna sono la netta maggioranza. Le prossime elezioni regionali sono dominate da questo tema, anche se gli imprenditori catalani hanno già definito una follia la proposta shock di Arturo Mas. In questo momento la Comunità Autonoma ha l’indebitamento più elevato tra gli enti locali iberici, e il suo debito è stato declassato quasi al livello junk, spazzatura, dall’agenzia Standard and Poor’s. La proposta di secessione potrebbe essere una mossa di Mas per contrattare condizioni molto più favorevoli nelle sue trattative con Madrid, anche perché non è ancora chiaro se la Catalogna “libera” rivendicata da Mas starà nell’euro oppure adotterà una propria valuta.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.