Steinbrück: la sinistra tedesca ha scelto l’anti Merkel

venerdì, 28 settembre 2012

La Spd ha finalmente indicato  il candidato cancelliere che sfiderà l’anno prossimo Angela Merkel. L’onore, o l’onere vista la difficoltà della sfida, spetta a Peer Steinbrück, uno dei tre componenti dell’attuale Troika che guidava la socialdemocrazia tedesca. Sia il leader del partito Sigmar Gabriel che il capogruppo al Bundestag Frank-Walter Steinmeier, candidato cancelliere nel 2009, hanno rinunciato alla sfida alla Merkel, spianando così la strada all’incoronazione dell’ex ministro delle Finanze della Grande Coalizione. Peer Steinbrück è il rappresentante più autorevole e stimato dell’anima riformista della socialdemocrazia, ed è diventato molto popolare ai tempi della sua guida del Dicastero delle Finanze, quando portò in pareggio il bilancio della Germania.

In passato assessore e poi ministro presidente del Bundesland più popoloso del paese, la Nord- Reno Vestfalia ora guidata dalla sua pupilla Kraft, Steinbrück si è distinto in questi giorni per la sua radicale critica al sistema finanziario tedesco. Secondo l’ex ministro delle Finanze deve essere posto fine al principio del “too big to fail”, ovvero le banche più grandi devono essere ridotte di dimensioni, così da evitare costosi salvataggi in caso di fallimento, inevitabili visto il loro rischio sistemico. Inoltre, Steinbrück ha proposto di reintrodurre, in Germania così come in Europa, la divisione funzionale tra banche commerciali e istituti di investimento, sul modello dello Glass- Stegall Act che caratterizzò la risposta di Roosevelt alla Grande Depressione. A marzo del 2011 il nuovo candidato cancelliere della Spd aveva tenuto un famoso discorso al Bundestag, nel quale attaccava in modo spietata la politica sulla Grecia di Angela Merkel, definita tanto “cabarettistica” quanto pericolosa, visto che suscitava paure e ritorsioni nella popolazione tedesca per le strumentalizzazioni contro gli aiuti ai paesi in difficoltà. Steinbrück si riferiva in particolar modo agli strali contro la “Transferunion”, l’Unione Europea dei trasferimenti dai ricchi ai poveri, che provenivano quotidianamente da settori della maggioranza borghese della Merkel, e anche dalla stessa cancelliera, anche se con toni più velati.

Contro la crisi dei debiti sovrani l’ex ministro delle Finanze ha proposto in passato l’introduzione degli eurobond, anche se il sostegno della Spd a questa misura è diventato sempre più timido nel corso degli ultimi mesi, anche a causa dell’impopolarità in Germania  della condivisione del debito a livello europeo. Con la nomina di Peer Steinbrück la Spd ha deciso di puntare sul suo candidato più autorevole e più apprezzato nella popolazione, una scelta che rimarca l’ alternativa all’attuale politica conservatrice della Merkel. In questo momento i sondaggi rilevano una situazione di relativo equilibrio tra campo borghese, la Cdu, la Csu e la Fdp che sostengono il governo della cancelliera, e quello progressista, formato da Spd e Verdi. Il calo della Die Linke così come la consunzione della bolla demoscopica dei Pirati offrono però spazi per la riedizione del governo rosso-verde che con Schroeder e Fischer governò la Germania tra il 1998 e il 2005. Con Steinbrück in campo questa ipotesi è possibile, anche se al momento l’esito più probabile rimane una riedizione della Grande Coalizione.

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