Primarie, il favorito è Bersani ma la partecipazione aiuta Renzi

mercoledì, 31 ottobre 2012

La società di sondaggi Quorum ha realizzato per il quotidiano “La Stampa” un sondaggio sulle intenzioni di voto in vista delle primarie del centrosinistra. Grazie al metodo CAWI, ovvero le interviste su internet, Quorum ha ottenuto le risposte di 12  mila persone che permettono di capire l’evoluzione della campagna elettorale. Secondo il sondaggio, come potere vedere nelle immagini, Bersani guida con il 46% delle preferenze, seguito da Renzi con il 39%. Molto più staccato Vendola al 10%, mentre Laura Puppato avrebbe il 4%, e Tabacci chiuderebbe all’1%. La vera forza di Bersani è il sostegno degli iscritti del PD, schierati in modo maggioritario per il loro segretario (58 a 32 rispetto a Renzi) e anche chi opta per gli altri candidati è propenso a scegliere l’ex ministro dell’Industria e dello Sviluppo economico. In caso di secondo turno, Bersani vincerebbe su Renzi per 57% a 43%.

 

 

 

 

 

Abbiamo chiesto a Lorenzo Pregliasco, uno degli autori di questo sondaggio, di spiegarci quale è la situazione delle primarie.

Secondo il vostro sondaggio Pierluigi Bersani è in testa di sette punti su Matteo Renzi. E’ un vantaggio che si può considerare sicuro a meno di un mese dalle primarie, osservando che anche le altre indagini rilevano la leadership del segretario?

Secondo le nostre analisi, no, la partita non è affatto chiusa. Soprattutto se l’affluenza sarà alta Renzi potrebbe colmare il gap con Bersani, che al momento è molto forte soprattutto tra gli elettori iscritti al PD. Sarà decisivo il numero di elettori ‘indipendenti’ e di voto d’opinione che potrebbe favorire Renzi. La maggiore partecipazione aiuterebbe il sindaco di Firenze.

 

Il secondo turno è in questo momento sicuro oppure le primarie potrebbero anche concludersi al primo turno ?

Il consenso di tutte le rilevazioni in questo momento è che ci sarà il ballottaggio. L’eventualità di una partita chiusa già al primo turno è improbabile, ma comunque dipenderà dalla polarizzazione: più la gara si polarizza tra Renzi e Bersani, più è possibile che si arrivi al 50% già al primo turno.

Avete intervistato 12 mila persone grazie ad internet. Si può tracciare un profilo degli elettori? Chi vota Bersani, Renzi o Vendola e perchè?

Bersani è sostenuto soprattutto da elettori di età matura, con titoli di studio medio-bassi e una forte identificazione con il partito. Renzi va forte tra i giovani e fino ai 45 anni, tra chi ha un livello d’istruzione più elevato e nel Centro-Nord. Vendola invece ha un profilo elettorale più frammentato.

Il danno da voi stimato delle regole più restrittive del consueto delle primarie è una partecipazione inferiore di 250 mila persone. Quante persone si recheranno ai seggi secondo voi?

Un’ipotesi realistica è che vadano alle urne circa 2 milioni, 2 milioni e mezzo di elettori. Anche se molto dipenderà dall’evoluzione della campagna.La società di sondaggi Quorum ha realizzato per il quotidiano “La Stampa” un sondaggio sulle intenzioni di voto per le primarie del centrosinistra, che si svolgeranno il 25 novembre.

 

Le primarie aiutano il centrosinistra, dal punto di vista della mobilitazione per le politiche, o le eccessive polemiche come sul caso Cayman potrebbero danneggiarlo?
La mia impressione è che comunque le primarie siano un grande strumento di mobilitazione dei sostenitori del centrosinistra. Chiaro che le polemiche possono incidere sul breve periodo, ma a lungo andare gli effetti positivi, come nelle primarie americane, superano quelli negativi.

Quali sono secondo voi gli eventi che potrebbero alterare questa campagna elettorale?
Sicuramente, in questa fase potrebbe alterare la campagna uno scandalo che colpisca uno dei candidati alle primarie.

I favori del pronostico spettano a Bersani, quale percentuale di vittoria gli assegnereste in questo momento?
In questo momento assegnerei un 60% di probabilità di vittoria a Bersani.

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