La galassia dell’estrema destra italiana si arricchisce di un nuovo soggetto, Alba Dorata Italia. Il nome della nuova formazione si ispira a Chrysì Avgì, il partito greco di estrema destra che grazie all’esplosione della crisi è riuscito ad entrare in Parlamento. Il nome non è il solo elemento che accomuna le due formazioni. Anche la versione italiana di Alba Dorata propone una ricetta di estrema destra, basata sulla xenofobia, la lotta all’immigrazione ed altre proposte che caratterizzano i movimenti neofascisti.
La derivazione neofascista dell’Alba Dorata italiana è evidente osservando anche la biografia dei fondatori. Il segretario dell’organizzazione, Alessandro Gardossi, triestino, è un ex dirigente di Forza Nuova, che in questo momento sta tentando di agganciare la sua nuova formazione ai neofascisti di Casa Pound. Il programma economico dei nazisti greci in salsa italica si contrappone alle banche e punta alla reintroduzione della lira, più la solita litania autarchica e nazionalista tipica del neofascismo. L’ispirazione a Gardossi e ai suoi camerati è stata fornita – secondo loro – da Beppe Grillo, che scrisse sul suo blog se non vinciamo noi del MoVimento 5 Stelle arriverà Alba Dorata anche in Italia. Il successo dei neonazisti greci, arrivati ora al terzo posto nei sondaggi mentre su di loro imperversano le polemiche per i loro raid violenti anti stranieri, ispira i camerati italiani. Alba Dorata vuole presentarsi alle prossime elezioni politiche, anche perché secondo i responsabili del movimento i sondaggi li premierebbero.
Alba Dorata Italia ha già un sito, così come un profilo Twitter. La pagina Facebook, subito ricca di fan e già piena di tirate anti immigrati, è stata cancellata dal social network per l’evidente carattere xenofobo.