Maruccio il giocatore e le avventure del suo leader Di Pietro

martedì, 13 novembre 2012

Oggi per il pericolo di inquinamento delle prove la Procura di Roma ha disposto la custodia cautelare di Vincenzo Maruccio, già capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio. Come è noto lo si accusa di aver sottratto 781 mila euro di soldi pubblici dalle casse del gruppo consiliare. Si apprende oggi che ne avrebbe giocati circa 100 mila al videopoker. Ora a me non interessa indagare la personalità di quest’uomo, politicamente vicinissimo a Antonio Di Pietro fino alla “tragica rivelazione” con conseguenti dimissioni a frittata ormai fatta. Mi interessa di più riaffermare la convinzione, più volta espressa negli anni scorsi su questo blog: l’incultura che Di Pietro ostenta come un vezzo, la pseudosemplicità contadina che sa di falso lontano un miglio, l’astuzia rivendicata come virtù, sono caratteristiche che in politica lo destinano inevitabilmente al ruolo di avventuriero. Di recente a Torino ero di fianco a lui sul palco della Fiom, insieme a Maurizio Landini, e mi ha impressionato il suo tentativo di accreditarsi di fronte alla platea operaia come partner naturale del sindacato metalmeccanico. Quel che si dice un atteggiamento istrionesco. Un uomo pronto a intendersi con gli opposti e a approfittarsi dei vizi dell’animo umano anche quando si manifestino sotto la forma di un Di Gregorio e di un Scilipoti. O di un Maruccio. Non dico che Antonio Di Pietro è un delinquente, ma sostengo che per indole e spirito corsaro non è poi così diverso dal suo ex fido giocatore Maruccio.
Diffidate dai partiti personali, sempre e comunque!

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