L’ebraismo italiano ora non si chiuda a riccio

venerdì, 30 novembre 2012

Considerare gli organismi comunitari degli ebrei italiani come una mera appendice del governo israeliano è un errore che da tempo ne mortifica la potenzialità culturale e spirituale. Di nuovo ieri il presidente della Comunita’ di Roma, Riccardo Pacifici, ha protestato all’unisono con l’ambasciatore d’Israele contro la scelta governativa italiana di appoggiare il riconoscimento Onu dello Stato palestinese. Naturalmente la scelta di Monti (e Napolitano) e’ condivisa pienamente da molti ebrei italiani, compreso il sottoscritto, anche se la nostra voce trova scarso riconoscimento all’interno della Comunità. Siamo favorevoli a una pressione internazionale su Netanyahu perchè la sua chiusura alla trattativa con i palestinesi moderati a nostro parere danneggia gravemente Israele, oltre che metterlo dalla parte del torto. Perchè crediamo negli ideali di giustizia e guardiamo con preoccupazione a una destra israeliana che ignora il punto di vista dell’Europa e degli Stati Uniti, dopo che ha già perso un alleato prezioso come la Turchia.
Mi auguro che ora i portavoce dell’ebraismo italiano non facciano giochetti politici ridicoli (come annunciare per ritorsione contro Bersani che voteranno Renzi al ballottaggio; io per esempio non seguiro’ un tale criterio strumentale). E si rendano conto infine che il rapporto organico da loro instaurato con la destra berlusconiana e post-missina ci ha screditati senza recare peraltro vantaggi a Israele.

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