L’insegnamento che ci viene dalle “difficili” primarie del Pd

domenica, 30 dicembre 2012

La democrazia è faticosa, specie quando non la si pratica da anni o al massimo la si è ridotta alla scelta di un solo leader. Gli elettori e gli iscritti del Pd che stanno votando da ieri per scegliere i loro rappresentanti da candidare alla Camera e al Senato, molto spesso volevano votare ma non sapendo bene chi scegliere. La campagna di presentazione delle varie candidature è stata brevissima, mal programmata. In tanti chiedevano informazioni al seggio, o pur di votare hanno votato a casaccio. Altri sono rimasti a casa perchè non era chiaro il da farsi. Eppure sono giornate importanti, quelle delle “Parlamentarie”: alla fine coinvolgeranno circa un milione di elettori (contro i ventimila online di Grillo, per intenderci). Cittadini che spero riprendano l’abitudine a partecipare, quando ci sono scelte importanti da compiere. E’ proprio questa la difficoltà che abbiamo registrato: la disabitudine al confronto pubblico fra punti di vista diversi, sui quali contarsi e infine decidere assieme. Un cammino da compiere insieme, senza passi indietro, per riprendersi la politica.
P.S. Ieri alle primarie è stata promossa la Bindi, è stato bocciato Gori. La sensibilità degli elettori non coincide con quella dei mass media.

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