Detto da un interista, senza esitazioni: un bravo forte e chiaro a Kevin Boateng, calciatore del Milan, che ha scagliato il pallone contro la tribuna dello stadio di Busto Arsizio da cui continuavano a piovergli addosso i buuu razzisti di una parte dei tifosi della Pro Patria. E aggiungo, sebbene mi costi un po’, un altro bravo forte e chiaro al capitano del Milan, Massimo Ambrosini, che ha riunito la squadra rossonera a centrocampo e l’ha ritirata dalla competizione.
In precedenza erano stati oggetti di insulti pure altri giocatori di colore del Milan, cioè Muntari, Emanuelson e Niang. Sarebbe bello che iniziative altrettanto decise contro il razzismo venissero assunte in futuro dai calciatori non solo in occasione di match amichevoli, ma anche quando le manifestazioni d’intolleranza hanno per teatro stadi più grandi e competizioni ufficiali. Ieri il buon esempio è stato dato, mi auguro che la retta via sia tracciata.
Quanto agli appassionati di calcio di Busto Arsizio, siano loro i primi a isolare e denunciare i mascalzoni razzisti che gettano il discredito sull’intera cittadinanza. Un consiglio: leggano e diffondano il romanzo “Troppo umana speranza” (Feltrinelli) che ha per autore un giovane bustocco come loro, dedicato ai tempi i cui i ragazzi combattevano per superare nel Risorgimento la disunità d’Italia, e riconoscevano la meraviglia delle differenze.