Un bel romanzo sul potere a Roma

lunedì, 11 febbraio 2013

Rischiava di essere un’operazione “furba”, giocata sul richiamo del nome celebre e dei rimandi a una realtà scabrosa vista dal buco della serratura. Invece il romanzo di Alessandra Fiori (nella foto), “Il cielo è dei potenti” (edizioni e/o) mi ha conquistato per la sua capacità di umanizzare il potere -senza perciò cedere all’indulgenza- e presentarcelo in via di formazione: tra le ambizioni di un protagonista in fondo ordinario e la sua carriera a colpi di preferenze nel generone romano-laziale stratificato come vero e proprio sistema. Belli i ritratti dei personaggi, l’utilitarismo e i sentimenti mescolati, lo stile gergale dell’autrice che sembra quasi rivendicare una mentalità familiare. Sì perchè bisogna pur dirlo: Alessandra Fiori, che non conosco, è figlia di quel Publio Fiori che ha fatto carriera nella Democrazia Cristiana romana, è rimasto vittima di un attentato brigatista, è risultato quanto meno vicino alla loggia P2 e, al momento del crollo della Prima Repubblica, s’è trasferito armi e bagagli al fianco dei post-fascista Gianfranco Fini conquistandosi un ruolo nella compagine berlusconiana. Poi c’è sua moglie, c’è il suo migliore amico, ci sono i figli appunto, con l’affresco del potere romano intorno. Consiglio decisamente la lettura.

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