Molto deludente questo Bersani incapace di autocritica

venerdì, 1 marzo 2013

La lunga intervista-autocandidatura di Bersani con “Repubblica” mi ha profondamente deluso per la sua povertà analitica. Invano Massimo Giannini gli chiede un ragionamento sull’emorragia di milioni di elettori allontanatisi dal Pd. Nè un cenno ai giudizi liquidatori del passato sul movimento di Grillo indicato come fenomeno di destra con tratti fascisti. Nè una riflessione sull’inutile inseguimento dei moderati che non c’erano, o sulla reticenza con cui s’è eluso il tema scabroso dei trattati europei che imponevano l’austerità. Tanto meno un cenno al caso Penati mai affrontato, e alle risposte aggressive ma disastrose sullo scandalo Montepaschi. Solo l’annuncio: mi faccio avanti io per guidare il governo, rivolgendomi a tutte le forze presenti in Parlamento (Pdl compreso). Vago e sfuggente, indisponibile all’autocritica se non per un cenno sulla comunicazione sbagliata in campagna elettorale (magari fosse solo un problema di cattiva propaganda!). La sua proposta così nasce debole perchè non contiene un discorso di verità sugli errori compiuti, ma solo richiami alla responsabilità altrui.

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