Grillo non va al Quirinale: il M5S rifiuterà di indicare un candidato?

venerdì, 29 marzo 2013

Peccato, a quanto si apprende Beppe Grillo non andrà questo pomeriggio alle ore 16 al Quirinale, delegando i suoi capigruppo a rappresentare il M5S. Attualmente i grillini sono riuniti ma appare improbabile che accolgano la giusta richiesta di Paolo Flores d’Arcais indicando una loro soluzione per il governo, con tanto di nome e cognome. Nell’editoriale del “Fatto Quotidiano” di oggi il direttore di Micromega sottolinea come ora tocchi a Beppe Grillo il diritto a svolgere un tentativo analogo a quello di Bersani, chiarendo però finalmente la proposta del cosiddetto “governo a 5 Stelle”. Flores D’Arcais evidenzia come il leader del M5S abbia già lanciato una formula – un esecutivo senza partiti – ed un programma – i 20 punti per uscire dal buio – mancante però del nome che dovrebbe guidare questo futuro governo.” Senza quel nome la proposta resta virtuale, addirittura impalpabile, poiché è il presidente del Consiglio che indica i ministri, e le personalità non di partito possono essere le più diverse per orientamento ideale, qualità professionale, credibilità morale. Ed è sempre il premier che stabilisce intensità e priorità programmatiche anche all’interno di una identica “ricetta”.”

Per il direttore di Micromega gli eletti del M5S così come le due figure chiave del MoVimento, Grillo e Casaleggio, dovrebbero rivelare immediatamente il nome che dia “corpo” alla proposta di “governo a 5 stelle”. Una simile iniziativa metterebbe in difficoltà il Partito democratico, che dovrebbe rifiutare una personalità di alto profilo, e anticiperebbe la scelta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che secondo Flores D’Arcais proporrà una figura legata all’establishment. Il direttore di Micromega evidenzia come solo con la creazione di un nuovo governo la proposta di Grillo di ridare centralità al Parlamento sarebbe efficace, visto che solo con la nomina di un nuovo esecutivo le Camere possono iniziare la loro attività legislativa nelle Commissioni, al momento bloccate. Come rimarca Flores D’Arcais,  “solo diventando protagonisti, cioè proponendo subito una soluzione alla crisi, Grillo renderebbe stringente la sua proposta (sacrosanta) che intanto il Parlamento lavori, e realizzi le misure (altrettanto sacrosante) che ancora ieri ha riproposto nel suo blog: “l’ineleggibilità di Berlusconi, l’approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si gloriò Violante alla Camera, l’abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze nazionali generosamente concesse a Berlusconi da D’Alema nel 1999” (e anche sulla legge elettorale, il M5S inchiodi gli altri con la proposta del doppio turno, come per i sindaci).

Il direttore di Micromega conclude con un monito al MoVimento, evidenziando come solo una svolta da protagonista renderà credibile la nuova formazione ai milioni di elettori che li hanno votati per cambiare il sistema politico del nostro paese affidando loro il compito di uno “Tsunami costruttivo”. “Altrimenti anche questo apparirà a un numero crescente di cittadini come un escamotage con cui il M5S si limita a guardare, anziché agire, in una deprimente passività (che la propensione al turpiloquio non riscatta, anzi sottolinea) e autoreferenzialità che è l’opposto di quello “tsunami” costruttivo che quasi nove milioni di italiani gli hanno affidato come mandato.Mantengano le promesse, siano protagonisti, propongano un nome. La loro credibilità nel paese farà un balzo in avanti. Oppure..”

 

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