Ecco i registi (anche italiani) dell’esportazione di capitali nei paradisi fiscali

giovedì, 4 aprile 2013

Emergono i primi nomi italiani fra gli organizzatori dell’esportazione di capitali nei paradisi fiscali. E’ il settimanale “L’Espresso” a anticiparli: c’è Gaetano Terrin, all’epoca commercialista dello studio Tremonti; c’è l’hacker Fabio Ghioni, già coinvolto nello scandalo della security Telecom; e ci sono i commercialisti milanesi Oreste e Carlo Severgnini.
I maggiori quotidiani mondiali, tra i quali il Washington Post, The Guardian, Le Monde e Süddeutsche Zeitung, hanno pubblicato oggi i primi documenti di Offshore-Leaks, una gigantesca mole di informazioni sull’evasione fiscale globale. Nella montagna di dati – più di due milioni e mezzi di documenti – inoltrata da informatori anonimi al Consorzio internazionale del giornalismo investigativo (ICIJ) sono contenuti i nomi di 120 mila società di comodo, conti offshore e altri affari sospetti eseguiti in più di 170 paesi da 130 mila persone. Tra di loro ci sono politici, Vip, trafficanti d’armi, oligarchi, finanzieri spregiudicati. “Queste indagini svelano il funzionamento del sistema offshore, e mostrano i segreti del mondo dei paradisi fiscali”, ha detto a Der Spiegel Gerard Ryle, il presidente di ICIJ. Ryle sottolinea sia sorprendente l’enormità e la diffusione di questo metodo di fuga dalle tasse, benchè sia un dato assai conosciuto. Secondo un recente studio nei paradisi fiscali sono parcheggiati tra i 21 ed i 32 migliaia di miliardi di dollari; secondo Ryle Offshore-Leaks potrebbe aiutare a ricostruire i movimenti illegali dei capitali. Dietro questo sistema c’è un’industria assai ben retribuita composta da mediatori, contabili, notai e banche, rimarca ICJI. Offshore-Leaks rivela il coinvolgimento delle più grande istituzioni finanziarie del mondo, tra cui Deutsche Bank, UBS e la filiale Tocher dell’altro colosso bancario svizzero, Credit Suisse. Questi istituti di credito avrebbero guidato i loro clienti più ricchi verso le società ombra che agivano nelle Isole Vergini. UBS ha subito contestato le accuse, rimarcando il suo massimo rispetto delle norme internazionali.

 

La lista degli evasori fiscali è tanto lunga quanto mutevole. Secondo il Consorzio del giornalismo investigativo internazionale si trovano nomi di politici del Pakistan, Azerbaigian, Tailandia, Canada, così come dottori e dentisti statunitensi, cittadini di piccoli paesi greci, famiglie legate agli oligarchi russi, boss di Wall Street, miliardari indonesiani o dell’Est Europa, e perfino una società di comodo per il programma nucleare iraniano. I nomi delle persone scoperte saranno rivelate nei prossimi mesi, visto che il lavoro di elaborazione dei dati è immenso, ed ha coinvolto finora più di 50 giornalisti in 15 mesi. Sz ha pubblicato il sistema di evasione fiscale di uno dei più noti miliardari tedeschi, Gunter Sachs, morto suicida due anni fa, che aveva cinque trust e due società alle isole Cook. Alle Isole Vergini c’era secondo le informazioni di NDR, una Tv pubblica tedesca, l’oligarca miliardario Michail Fridman. Anche la moglie dell’ex vice primo ministro Igor Shuvalov così come due top manager della Gazprom sono coinvolti in questo sistema, con partecipazioni a società segreti nelle Isole Vergini. Anche la figlia dell’ex dittatore delle Filippine Imee Marcos possiede alcuni Trust in questo paradiso fiscale. Le autorità filippine stanno indagando se dalla rivelazioni di Offshore Leaks si possa ricostruire il movimento del tesoro di Marcos, portato via dal paese dopo la fine della sua dittatura. In Offshore-Leaks ci sarebbero anche i nomi di 107 società di comodo greche, sconosciute al Fisco di Atene, che appartengono a vari ceti della società ellenica. Tra gli europei coinvolti c’è la baronessa spagnola Carmen Cervera, mentre tra i 4 mila americani si trova il nome di Denis Rich. Rich è una nota autrice di canzoni, il cui marito Marc era un big della finanza, e tra i grandi donatori del presidente Clinton. Clinton graziò lo stesso Rich in uno degli ultimi atti compiuti durante il suo mandato alla Casa Bianca.

 

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