Dopo il caso Mastrangeli, il senatore laziale espulso per aver partecipato alla trasmissione di Barbara D’Urso, il MoVimento 5 Stelle ha approvato ieri una mozione per votare, all’interno del gruppo parlamentare, il diritto a rilasciare interviste a titolo individuale. La discussione è stata portata avanti ieri da Alessandro Battista, il “cittadino” romano che ha posto il problema dell’intervista rilasciata da Girolamo Pisano al “Secolo XIX”. Pisano aveva definito un fallimento l’esperienza del M5S, criticando aspramente la scelta di votare Rodotà, invece che perseguire un’intesa col Pd sul nome di Prodi, per evitare in ogni modo una partecipazione al governo del MoVimento.
Le critiche aspre di Pisano alla strategia oltranzista di Grillo e Casaleggio hanno scosso il gruppo parlamentare, che ha deciso di conseguenza di votare sul diritto, o meno, dei parlamentari di concedere interviste a titolo personale. Una votazione che certo lascia più di una perplessità, e sembra corroborare le critiche di Mastrangeli, che voleva lanciare un referendum interno per garantire l’articolo 21 della Costituzione ai parlamentari del MoVimento 5 Stelle. Il voto chiarirà tra pochi giorni la posizione del M5S, che nelle prime settimane di legislatura era già andato in difficoltà sui temi della comunicazione. Grillo aveva nominato due blogger piuttosto noti come Byoblu e Daniele Martinelli per coordinare le relazioni esterne dei gruppi parlamentari. Il secondo ha lasciato quasi subito l’incarico, mentre per placare le tensioni all’interno del gruppo, anche per quanto riguarda la riduzione dell’indennità oltre che sulla linea politica, Grillo aveva convocato il meeting dei suoi parlamentari in un agriturismo alle porte di Roma.