Ufficialmente Israele agisce contro i centri d’eccellenza delle forze armate siriane per prevenire che armamenti e tecnologie cadano nelle mani degli hezbollah libanesi. Ma con ciò sta provocando una pubblica umiliazione dell’esercito di Assad, sfidato a reagire contro le regioni settentrionali d’Israele quando è impegnato alla disperata nel reprimere le milizie dei ribelli a lui ostili. Perchè questo azzardo proprio oggi? Israele e i suoi alleati occidentali dispongono forse di informazioni secondo cui il regime di Damasco sta per franare? Vogliono neutralizzare preventivamente l’arsenale degli sciiti libanesi filo-iraniani, come da dichiarazioni ufficiali, o piuttosto disinnescare le potenzialità belliche di chi prenderà il controllo della Siria nel dopo Assad? E’ una guerra opaca e misteriosa quella che si dispiega dalla Galilea e dal Golan. Operazioni ad alto rischio di ritorsione che gli strateghi dell’intelligence non sempre riescono a prevedere. Il timore di un incendio improvviso che coinvolga la frontiera libanese, presidiata dalle truppe Unifil dell’Onu a guida italiana, non è poi così remoto. Purtroppo.