In arrivo il 113 sul web contro i nuovi reati della rete

lunedì, 6 maggio 2013

La Polizia postale interverrà immediatamente sul web tramite delle “volanti virtuali” azionate dal 113 pensato per i nuovi reati della rete. Dopo l’hackeraggio delle caselle di posta elettronica dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle, con la violenza della pubblicazione delle immagine private di una giovane deputata, e l’allarme lanciato da Laura Boldrini per le offese e minacce ricevute via web,Antonio Apruzzese, il comandante della Polizia postale e delle telecomunicazioni, svela al “Corriere della Sera” il nuovo piano per contrastare la crescita di questa nuova tipologia di reati. “Pensate alle volanti che girano per le strade. Ecco, funzionerà così. Nasceranno delle volanti anche per Internet, la polizia girerà sul web e monitorerà i social network pronta ad intervenire contro gli abusi, le diffamazioni, i falsi profili… “. Prima dell’estate dovrebbe partire una novità che renderà più facile il monitoraggio e l’intervento delle forze dell’ordine, un 113 virtuale che potrà essere chiamato da tutti coloro che si sentono minacciati sulla rete.

Il comandante Apruzzese precisa comunque che il nuovo servizio non dipende dalle recenti denunce, ma dall’esigenza di una maggior tutela provocata dalla crescita di nuovi strumenti come i social network. ” Ci son state polemiche, ma vorrei ricordare a tutti che noi lavoriamo per tutelare chiunque, al di là delle appartenenze politiche”.Il nuovo 113 del web nascerà sul portale del Commissariato di PS online, già attivo ma che sarà rinnovato per renderlo più dinamico, con una finestra di dialogo interattivo. Come rimarca il Corriere, ” così come si può chiedere aiuto a una volante per un furto, una rapina, uno scippo appena subìto, allo stesso modo basterà cliccare su un’iconcina del portale della Polizia per segnalare un’identità digitale rubata, una diffamazione ricevuta oppure ancora immagini privatissime diffuse senza la nostra autorizzazione. La volante virtuale interverrà all’istante, ma poi saranno uomini in carne e ossa (e in divisa) ad avviare le indagini per bloccare i responsabili”.

I tradizionali reati legati alla rete, come la pedopornografia, la pirateria digitale, i crimini bancari online sono stati affiancati da nuove tipologie come il furto di identità digitale, l’accesso ai nostri dati sensibili ed il loro utilizzo indiscriminato, anche a scopo di lucro. “Dobbiamo confrontarci con una nuova criminalità specializzata, organizzata e transfrontaliera ra che può contare su scienziati matematici in Cina e nei Paesi dell’ex Unione Sovietica capaci di concepire virus efficacissimi. La filiera è ramificata e possiede anche una fitta rete di riciclatori in grado di lavare il denaro ricavato, girandolo su conti intestati a teste di legno. Questi criminali del web sono sempre più bravi a infettare computer e telefonini, hanno scoperto armi micidiali come il virus Zeus e il BotNet, Robot Network, con cui possono controllare milioni di apparecchi, intere “mandrie”…”.

Il comandante della Polizia postale rimarca come in questi anni la collaborazione con i gestori americani dei social network, prevalentemente statunitensi, e le stesse autorità americane è cresciuta molto, così che si può rapidamente intervenire in caso di abusi. Antonio Apruzzese consiglia agli utenti di internet di modificare piuttosto spesso le proprie password, al fine di tutelare maggiormente i propri dati sensibili, mentre auspica l’introduzione del reato di “furto di identità digitale”, ancora assente nella nostra legislazione.

 

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