Sicilia: crollo del M5S, Catania al centrosinistra

martedì, 11 giugno 2013

Il primo turno delle amministrative siciliane hanno confermato le tendenze nazionali già emerse due settimane fa e ribadite dai ballottaggi di ieri. Il centrosinistra, forza tradizionalmente debole nell’isola, può vincere al primo turno le città più grandi andate al voto, Catania e Messina. La seconda città siciliana verrebbe così strappata alla destra, e garantirebbe ad Enzo Bianco un ritorno sulla poltrona di primo cittadino etneo, a quattordici anni dalle sue dimissioni da sindaco di Catania per diventare ministro dell’Interno. Anche a Messina il centrosinistra potrebbe vincere al primo turno a Messina, riconquistando così la terza città siciliana per popolazione. Il centrodestra ha subito un’altra flessione ma ha comunque tenuto meglio nell’isola rispetto al dato nazionale: se nei comuni capoluogo la formazione berlusconiana rimarrà probabilmente esclusa da tutti i ballottaggi se anche Messina dovesse essere vinta al primo turno dal centrosinistra, nelle altre città isolane il polo conservatore parteciperà al secondo turno nella maggior parte dei comuni sopra i 15 mila abitanti, 7 su 13, conquistando Licata e Gravina di Sicilia.

Il dato politico più rilevante è la conferma della debolezza del voto amministrativo del Movimento 5 Stelle, che in Sicilia precipita a livelli di forza marginale dopo essere diventato il primo partito dell’isola alle politiche. La contrazione è stata molto forte anche rispetto alle regionali dell’ottobre scorso, quando la lista del M5S era risultata la prima. Nelle 4 città capoluogo il M5S aveva superato il 30% alle politiche, oltre il 40% a Ragusa. Le percentuali dei candidati sindaci del Movimento a Catania e Messina hanno superato a fatica il 4%, con una contrazione pari a quasi 30 punti percentuali. Anche a Siracusa il M5S perde una simile percentuale, passando dal 35 al 6,5%, mentre a Ragusa, unico comune dell’isola dove la formazione legata a Grillo andrà al ballottaggio, la perdita è meno elevata ma comunque assai significativa. Alle politiche il M5S era nettamente la prima formazione cittadina con il 41%, ora invece ha ottenuto il 15,6%, arrivando al secondo turno per poche centinaia di preferenze.

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